La variante inglese del Coronavirus è presente in 7 campioni sui 10 inviati settimanalmente dal laboratorio di biologia molecolare del “Mazzoni” di Ascoli, diretto dal dottor Antonio Fortunato. E’ lui stesso a confermare che la mutazione ormai dilaga nel Piceno ed è uno dei motivi per cui il numero di contagi tende ad aumentare.
Se non si può parlare di maggiore pericolosità della variante, rispetto al virus tradizionale, è certo che si diffonde più facilmente. E’ anche vero che la ricerca viene fatta su test di persone già confermate positive e quindi in isolamento.
Resta però importante il costante monitoraggio che avviene attraverso la sequenziazione dell’Rna del virus.
Lavoro che viene affidato al laboratorio di virologia del “Torrette” di Ancona su campioni selezionati dal Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5 e dal laboratorio del dottor Fortunato, tra quelli che evidenziano un’elevata carica virale.
«Ora c’è una netta prevalenza della variante inglese tra i positivi. Un mese fa la mutazione è stata riscontrata in un campione su 10. Poi si è passati a 5, 6. Questa settimana abbiamo avuto conferma per 7 positivi alla variante inglese sui 10 inviati», spiega il dottor Antonio Fortunato.
Altro dato rilevante, e che era già stato evidenziato dal direttore del Sisp Claudio Angelini, riguarda l’età dei nuovi contagiati (leggi qui).
«L’età media dei nuovi contagiati è scesa adesso a 35 anni», afferma il direttore del laboratorio del “Mazzoni” che ha ripreso ad esaminare campioni al ritmo di 800 al giorno tra molecolari ed antigenici.
Tantissimi, ma non tutti della provincia di Ascoli.
«Oggi, (18 marzo, ndr) arriveranno sui 250 tamponi da Urbino».
m.n.g.
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