Qual è la tariffa oraria per gli infermieri che prestano la loro opera nella campagna vaccinale? Lo chiede Maurizio Pelosi, segretario territoriale del Nursind di Ascoli e Fermo. La domanda era stata rivolta al direttore di Area Vasta 5, lo scorso 9 marzo. Ma non avendo ottenuto risposta, il rappresentante del sindacato delle professioni infermieristiche invocal’intervento del direttore generale dell’Asur Marche, ricordando la base legislativa a legittimità della richiesta.
«E’ bene ricordare – scrive Pelosi – quanto statuito dall’articolo 464 della Legge di Bilancio 2021:
“Qualora il numero dei professionisti sanitari non risulti sufficiente a soddisfare le esigenze di somministrazione dei vaccini contro il Sars-CoV-2 in tutto il territorio nazionale, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente possono ricorrere, per il personale medico, alle prestazioni aggiuntive per le quali la tariffa oraria è aumentata da 60 euro a 80 euro lordi onnicomprensivi. Per il personale infermieristico e per gli assistenti sanitari, alle prestazioni aggiuntive con un aumento della tariffa oraria a 50 euro lordi onnicomprensivi. Restano ferme le disposizioni vigenti in materia di prestazioni aggiuntive con particolare riferimento ai volumi di prestazioni erogabili nonché all’orario massimo di lavoro e ai prescritti riposi”.
Considerato che ad oggi non è pervenuta alcuna indicazione in merito – conclude il sindacalista – chiede un immediato intervento da parte del direttore generale Asur Marche, atto a chiarire che la tariffa oraria da applicare per la remunerazione di chi ha prestato o presterà la propria opera nella campagna vaccinale sia quella precisata dalla legge di Bilancio 2021 innanzi riportato».
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