Prima “tutti insieme appassionatamente” a favore della delibera per la candidatura di Ascoli a capitale della cultura 2024 e poi, alla fine, la bagarre sulle nomine al Piceno Consind.
Il Consiglio comunale di Ascoli si è acceso proprio all’ultimo punto quando sono arrivate sul tavolo le nomine dei componenti dell’assemblea dell’ex Nucleo Industriale che, per statuto, spettano uno alla maggioranza e uno alla minoranza.
Il problema è nato dal fatto che tra le forze di minoranza c’è ancora (formalmente) anche il gruppo di Forza Italia di Piero Celani (che nei mesi scorsi aveva annunciato ufficialmente il passaggio in maggioranza) che ha proposto il nome di Carlo Narcisi che fa parte (sempre formalmente) della lista “Prospettiva Ascoli” insieme al capogruppo Francesco Viscione.
Lo stesso Viscione, insieme al Pd, 5 Stelle e Ascolto&Partecipazione ha presentato la candidatura esterna del professore universitario di Architettura, Ludovico Romagni.
Ma il voto nell’urna, eccezionalmente in presenza alla sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, è segreto alla fine sono stati eletti Alessio Rosa (16 voti) e proprio Narcisi (9 voti), mentre Romagni si è fermato a 7.
La bagarre è esplosa per la convergenza di alcuni pezzi della maggioranza sul nome di Narcisi visto che la formazione di Celani ha in Consiglio 4 eletti considerando, oltre all’ex sindaco, Luigi Lattanzi, Alessio Pagliacci e il neo eletto al Consind.
E così è scattata la bagarre con scambi di accuse tra entrambi gli schieramenti. «Celani ha tradito gli elettori dopo 8 mesi», ha accusato Viscione. «C’è una nuova maggioranza che sceglie anche gli esponenti della minoranza», ha rincarato Ameli.
Accuse naturalmente dal sindaco e da Pagliacci. «Rispettiamo la democrazia, le regole e la pluralità -ha detto il sindaco- Lattanzi, Celani, Pagliacci e Narcisi hanno un approccio costruttivo».
In mezzo alle polemiche c’è finito addirittura anche il film del regista ascolano Giuseppe Piccioni che si sta girando in questi giorni in città. «L’Amministrazione lo ha sostenuto -ha detto la consigliera di maggioranza Micaela Girardi– anche se lo tesso Piccioni in campagna elettorale aveva fatto una dichiarazione di voto in appoggio al candidato sindaco di Ascolto&Partecipazione, Emidio Nardini».
Lo stesso Nardini ha poi replicato in modo molto duro all’uscita della Girardi.
Sulla delibera relativa al nuovo regolamento comunale sulla concessione delle onorificenze, invece, c’è stata la prima “storica” intesa tra il sindaco Fioravanti e il capogruppo del Pd, Francesco Ameli con il primo cittadino che ha accolto un’integrazione proposta dall’esponente dem sulla possibilità di concedere la cittadinanza anche ai non nati in città.
Via libera anche all’esternalizzazione del servizio “messi notificatori” con i quattro dipendenti comunali che saranno ora destinati all’anagrafe (2), all’accertamento anagrafico e al Sit.
Su questo fronte la dirigente comunale Alessandra Cantalamessa, che tra due mesi andrà in pensione, ha annunciato che presto le strade della frazione di Mozzano saranno intitolate e che in tutta la città saranno revisionati i numeri civici.
Approvata all’unanimità anche la proposta di candidatura di Ascoli a capitale italiana della cultura 2024 (leggi l’articolo). Sui questo punto il sindaco ha assicurato la massima coesione anche a livello territoriale per fare squadra in vista poi della valutazione per cui Ascoli si sta muovendo con un certo anticipo visto che i termini ufficiali per la candidature si apriranno tra un anno.
rp
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