di Benedetto Marinangeli
Dopo la messa in mora della società e l’annuncio dello sciopero dei calciatori per sabato prossimo, per la Samb ecco che arriva il primo deferimento per la mancata corresponsione degli stipendi ai calciatori riferito allo scorso 16 febbraio. A breve, dopo il dovuto accertamento arriverà anche quello relativo al 16 marzo.
Il procuratore federale, a seguito di segnalazione della Covisoc, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale (sezione disciplinare) Domenico Giuseppe Serafino, all’epoca dei fatti amministratore unico e legale rappresentante pro-tempore della Sambenedettese “per non aver provveduto, entro il termine del 16 febbraio 2021, al pagamento degli emolumenti relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2020 dovuti a tutti i tesserati”.
Ma c’è anche una ulteriore aggravante che si evince dall’atto presentato dalla Procura Federale. Il procuratore ha deferito lo stesso Serafino e Luciana Andrenelli, all’epoca dei fatti revisore legale del club “per aver depositato presso la Covisoc, in data 16 febbraio 2021, una dichiarazione attestante circostanze non veridiche”.
La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta, propria e oggettiva. Serafino ha cercato anche di coprire le sue manchevolezze con atti privi di fondamento. Oltre il danno la beffa.
Se consideriamo anche il deferimento che arriverà per gli stipendi di gennaio e febbraio non pagati al 16 marzo, alla Samb dovrebbero essere affibbiati 5 punti di penalizzazione compresa la recidiva. Insomma piove sul bagnato. Una situazione che coglie di sorpresa anche la Lega Pro. Eloquenti al riguardo le parole del segretario generale Emanuele Paolucci ai microfoni di Vera Tv nel corso della trasmissione “Cuore di Calcio”.
«Effettivamente -dice- non ci aspettavamo una cosa del genere in casa Samb. Il club rossoblù ha infatti presentato prima la fideiussione di 350.000 euro, poi, però, dopo avere sforato il budget di 1 milione previsto per la rosa dei calciatori, l’ha integrata con una altra di 400.000 per un totale di 750.000 euro. E tutto risulta effettuato in modo corretto dopo le relative verifiche svolte dai nostri organi di controllo che hanno evidenziato la solidità economica del club».
«Le prime due mensilità per i calciatori sono state versate normalmente e nulla faceva presagire un’evoluzione del genere -aggiunge Paolucci-. Con il presidente Serafino ci siamo sentiti intorno al 16 febbraio ed anche nei giorni successivi. In questi colloqui ci aveva comunicato che aveva dei problemi per il passaggio di alcuni fondi da una banca estera verso il fondo dedicato al pagamento degli stipendi. Mi aveva rassicurato ma poi non l’ho più sentito».
Ma con il paventato sciopero dei calciatori che hanno manifestato ufficialmente l’intenzione di non scendere in campo sabato 3 aprile a Matelica, verso quali conseguenze andrebbe incontro la Samb?
«I calciatori e lo staff tecnico –risponde Paolucci- si sono sempre allenati con impegno, da veri professionisti. Qualora la Samb non dovesse scendere in campo per due partite consecutive, allora verrà esclusa dal campionato con l’annullamento di tutti i risultati conseguiti».
Insomma ora non resta che attendere gli eventi e vedere soprattutto se sabato Maxi Lopez e compagni si recheranno a Macerata ad affrontare il Matelica. Oggi, martedì 30 marzo, i rossoblù comunque si sono allenati regolarmente.
Intanto la crisi societaria si acuisce sempre più soprattutto dopo il summit interlocutorio di ieri tra il comitato tecnico del Comune e gli esponenti del club rossoblù, con Serafino che è intervenuto solo telefonicamente. In tal senso si registra anche l’intervento dell’associazione “Noi Samb”, che non le manda certo a dire.
«L’incontro tra la società e i tecnici scelti dal Comune -spiegano i tifosi- rappresentava l’ultima occasione per fare finalmente chiarezza sulle intenzioni di Serafino: andavano mostrati fatti, sono arrivate solo parole. La grave situazione d’emergeva richiedeva risposte puntuali a domande semplicissime: c’è l’intenzione di rendere visibili i libri contabili della società? Ci sono stati spostamenti di denari sul conto della Sambenedettese per pagare tesserati e creditori? Quali sono le garanzie del pagamento promesso per venerdì?»
«Invece di rispondere chiaramente a queste domande -continuano- il presidente Serafino, che a quanto ci è stato riportato non si è nemmeno presentato di persona all’incontro, ha continuato nella tattica degli ultimi mesi: promesse, promesse, promesse con l’unico obiettivo di perdere tempo. La nostra pazienza finisce qui. Non abbiamo fiducia nella volontà e capacità di Serafino di risolvere i problemi che lui ha creato, né sulle reali intenzioni di mostrare al suo socio i libri contabili della Sambenedettese e della SudAires».
«Nel momento di massima difficoltà del club, abbiamo deciso di metterci la faccia pur conoscendo la gravità della situazione e le pochissime speranze di riuscire a porre rimedio -conclude “Noi Samb”- . Chiediamo ufficialmente al sindaco e al consiglio comunale di mettere da parte le dichiarazioni diplomatiche di circostanza e tentare ogni strada possibile che possa garantire un futuro alla Sambenedettese Calcio».
Insomma, siamo alla resa dei conti.
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