di Benedetto Marinangeli
Il lungo weekend pasquale svoltosi nell’assoluto silenzio e coinciso con la sconfitta di rigore col Matelica, non sopisce i malumori della tifoseria della Samb in merito alla gravissima crisi societaria che ne potrebbe pregiudicare il cammino nel calcio professionistico. La trattativa con l’imprenditore coreano Kim Dae Jung è praticamente chiusa, nonostante che ci sia ancora qualche piccolissima, speranza, quasi nulla, per riattaccarne i fili.
In questo giorni, poi, hanno fatto più clamore le notizie sulla testa di maiale lasciata dinanzi all’ingresso della villa in cui risiede Domenico Serafino a Monteprandone e le prese di posizione dei supporters rossoblù sia contro l’imprenditore musicale italo-argentino che verso Roberto Felleca, ex patron del Foggia, che sembrerebbe interessato alla Samb.
Senza dimenticare, poi, le istanze di fallimento che verranno depositate nei prossimi giorni al Tribunale di Ascoli. In tal senso alcuni fornitori si sarebbero presi un po’ di tempo dopo un colloquio telefonico con Serafino che avrebbe garantito loro il pagamento di quanto dovuto. Il presidente del club del Riviera delle Palme, ad oggi, non ha mai rispettato una data o mantenuto le promesse ai calciatori, ai fornitori e men che meno ai dipendenti.
La squadra è stata lasciata al suo destino. Sembra, infatti, che alcuni tifosi siano pronti ad intervenire in favore di Maxi Lopez e compagni per garantire il ritiro pregara per il match di mercoledì prossimo con la Triestina e col Cesena di domenica prossima 11 aprile.
E questa mattina è comparso un nuovo striscione dei tifosi, questa volta della Vecchia Onda sulla drammatica situazione che sta vivendo la Samb. “In città tutti buoni a parlà…Comune-società fuori la verità!!!”. Questo il messaggio che si legge in un lenzuolo appeso dai sostenitori rossoblù allo stadio Riviera delle Palme, stanchi del momento che sta attraversando il club del presidente Domenico Serafino, momento che coinvolge anche l’amministrazione comunale. In tal senso il sindaco Pasqualino Piunti ha costituito un tavolo tecnico per provare a risolvere la questione Samb ma i tempi si stanno allungando.
Arrivati a questo punto, l’unica soluzione praticabile è quello del fallimento di una società sportiva che però ha bisogno di determinati tempi tecnici. Innanzitutto è necessario che il Tribunale di Ascoli accerti la passività del club e ne dichiari lo stato di insolvenza e quindi il fallimento. E poi il giudice delegato deve nominare i curatori fallimentari che dovranno occuparsi, oltre che alla ricostruzione della massa debitoria, anche dell’esercizio provvisorio d’impresa.
Una volta fatto ciò verrà quantificato il valore del titolo sportivo che sarà messo all’asta. Chi lo acquisirà dovrà garantire il pagamento di tutti i debiti sportivi, costituire una nuova società con nuova matricola, presentando tutta la documentazione in Lega Pro entro il 20 di giugno, termine ultimo per l’ iscrizione al prossimo campionato con la certificazioni di tutti gli obblighi richiesti espletati.
Insomma i tempi tecnici per salvare la categoria ci sarebbero ma si dovrà fare in fretta. Ma più passa il tempo e più la possibilità di adottare questa procedura diventa sempre più improbabile. Ecco quindi che la possibilità che la Samb scompaia di nuovo dal calcio professionistico c’è tutta, ripartendo difficilmente dall’ Eccellenza. I prossimo giorni saranno quindi decisivi.
Intanto i rossoblù si stanno allenando in vista del recupero di mercoledì con la Triestina (fischio d’inizio alle ore 15). Dopo il passo falso di Matelica, i rossoblù sono chiamati alla grande impresa contro la formazione giuliana. Ad oggi sono ancora nei playoff, ma i cinque punti di penalizzazione che arriveranno per le quattro mensilità non pagate da Serafino ai calciatori, faranno uscire la Samb da questi spareggi. Allo stesso tempo, però, mancano un paio di punti per la matematica salvezza. Domani seduta di rifinitura al “Samba Village”.
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