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Covid, 66 nuovi casi nelle Marche
«Interverremo nei comuni se necessario
Una nuova ondata va scongiurata»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Nelle ultime 24 ore testati 317 tamponi nel percorso nuove diagnosi (di cui 49 nello screening Antigenico). L’incidenza dei positivi al 20%. Nel Piceno 2 contagi. Il governatore Acquaroli: «Chiederemo un incontro a tutti i sindaci per rafforzare la strategia di contrasto al virus. Abbiamo un mese difficile davanti e dobbiamo tutti esserne consapevoli»
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Sono 66 i nuovi casi di Covid nelle Marche. E’ quanto comunicato dal servizio Sanità nel primo bollettino di giornata. L’esiguo numero di positivi riscontrati è dovuto al minor numero di tamponi effettuato durante le festività pasquali.

Nelle ultime 24 ore infatti sono stati testati 844 tamponi: 317 nel percorso nuove diagnosi (di cui 49 nello screening con percorso Antigenico) e 527 nel percorso guariti. L’incidenza dei positivi è dunque al 20,8%.

I nuovi contagi: 25 in provincia di Macerata, 26 in provincia di Ancona, 10 in provincia di Pesaro-Urbino, 2 in provincia di Ascoli e 3 fuori regione.

«Questi casi – spiega la Regione – comprendono soggetti sintomatici (24 casi rilevati), contatti in setting domestico (14 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (18 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (5 casi rilevati). Per altri 5 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 49 test e sono stati riscontrati 13 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 27%».

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Il governatore Francesco Acquaroli

«Da oggi la nostra regione torna in zona arancione, possono riaprire tante attività commerciali, e da domani i nostri ragazzi potranno finalmente tornare a scuola -commenta il governatore Francesco Acquaroli-. Un piccolo passo avanti dopo un lungo periodo di pesanti restrizioni. Anche in questa fase raccomando a tutti la massima attenzione, perché il virus continua a girare e l’occupazione delle terapie intensive è ancora alta».

«Quando a novembre è partita la seconda ondata, le terapia intensive erano vuote -continua-. Quando poi a febbraio è arrivata la terza ondata, con la variante inglese, in terapia intensiva avevamo ricoverate in media 70 persone. Ma con i numeri di oggi, con circa 140 persone in terapia intensiva, dobbiamo assolutamente scongiurare una nuova ondata. Per questo faccio appello al senso di responsabilità e al lavoro di squadra».

«Oggi -prosegue Acquaroli- chiederemo un incontro a tutti i sindaci, tramite le conferenze di Area Vasta, e alle Prefetture, per rafforzare la strategia comune di contrasto al virus. L’obiettivo è fare il possibile per evitare di dover assumere ulteriori misure diffuse a livello provinciale o regionale. E siccome a differenza del mese di febbraio, quando non avevamo parametri di riferimento per analizzare la variante inglese, adesso possiamo comprendere il suo impatto più chiaramente, monitoreremo l’andamento della curva pandemica e, qualora necessario, interverremo anche comune per comune cercando di bloccare sul nascere eventuali focolai, per salvaguardare il più possibile sia la salute e la sicurezza dei cittadini che le attività economiche».

«Abbiamo un mese difficile davanti e dobbiamo tutti esserne consapevoli. Il nostro obiettivo – conclude Acquaroli – è di arrivare bene ai mesi di maggio e giugno, considerando dall’altra parte anche l’incremento della campagna vaccinale nelle prossime settimane e sperando in future minori restrizioni dal livello centrale. Noi faremo la nostra parte ma occorre la collaborazione di tutti».

 


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