di Maria Nerina Galiè
Due le criticità della campagna vaccinale anti Covid nel Piceno.
La prima riguarda le persone estremamente vulnerabili, ed i caregiver che pure ne hanno diritto, e che si sono segnalati da qualche settimana sul portale di Poste Italiane. Ma ancora sono in attesa della chiamata nelle Marche e nel Piceno.
L’altra la somministrazione di Vaxzevria – Astra Zeneca anche a chi ha meno di 60 anni, di fronte ad all’indicazione del Ministero della Salute e del commissario per l’emergenza Figliulo, che vuole il farmaco “consigliabile” solo per gli over 60 (leggi qui le considerazioni dell’assessore regionale Saltamartini in merito).
Nel Distretto di Ascoli sono quasi terminati i richiami per gli over 80.
«Contiamo di finire per il 20 aprile – afferma la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del Distretto – anche grazie all’aiuto dei medici di medicina generale».
Sta andando avanti la vaccinazione degli utenti in carico degli ospedali, con sedute programmate direttamente dai reparti.
E per metà mese si concluderà anche la vaccinazione dei disabili e dei loro genitori o assistenti, nei centri diurni.
Il problema però resta per coloro che, seppure con patologie che li inquadrano nella categoria a rischio, non sono gestiti né da ospedali né dai centri specializzati. Si sono iscritti nel portale e devono essere chiamati.
«Gli elenchi ci sono. Ritengo quindi che la chiamata sia ormai imminente», dice la dottoressa Picciotti che però, nel frattempo, non si tira indietro a vaccinare persone che appartengono a questa categoria e che per qualche motivo sono rimaste fuori dal sistema, magari perché non sono seguite da associazioni.
«Ad esempio, ci sono gli obesi gravi e coloro che hanno la sindrome di down. Stanno per lo più a casa e non si avvalgono di centri, ospedali o altre forme di assistenza. Se vengo a conoscenza di casi particolari, perché i loro familiari mi scrivono o si rivolgono all’Urp, li chiamo e li vaccino in apposite sedute».
Anche perché la categoria delle persone estremamente vulnerabili doveva essere in cima alla lista della fase 2.
Astra Zeneca, ora Vaxzevria, solo per over 60.
«Non è esattamente così. C’è stata un ulteriore precisazione da parte del Ministero del salute dove si ribadisce che il farmaco è approvato dai 18 anni. Ed è “raccomandato” non vietato l’uso in persone di e età superiore ai 60 anni.
Oltretutto, si specifica che quanti hanno ricevuto la prima dose di Vaxzevria può completare il ciclo con lo stesso.
Noi lo utilizziamo in determinate situazioni che riteniamo idonee».
Ecc0 l’aggiornamento del Ministero della Salute a firma di Giovanni Rezza (direttore generale del settore Prevenzione del Ministero della Salute).
“OGGETTO: Vaccino Vaxzevria (precedentemente denominato COVID-19 Vaccine AstraZeneca). Aggiornamento raccomandazioni.
Facendo seguito alla nota circolare (prot. N° 8811-08/03/2021-DGPRE e alla nota circolare prot. N° 11156-19/03/2021-DGPRE, visto il parere della CTS di AIFA (allegato1) acquisito con prot. N° 14357-07/04/2021-DGPRE, sentito il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ribadendo che il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da COVID-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”.
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