«Il cambio di passo nella ricostruzione è avvenuto ed è stato sensibile. Ma ora bisogna puntare alla rivitalizzazione socio-economica del Cratere, attraverso un modello di rigenerazione che possa essere preso da esempio per tutte le aree interne d’Italia».
«Approvata in modo unanime una risoluzione che ha recepito tutti i contenuti proposti da un documento della Lega illustrato dal collega Andrea Maria Antonini Il dibattito avvenuto in aula ha sancito una netta linea di demarcazione tra passato e futuro».
Sono, il primo, parte della relazione dell’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, il secondo, il commento dei consiglieri regionali della Lega. Il sisma e la ricostruzione al centro del Consiglio regionale delle Marche di oggi, 13 aprile, alla presenza del Commissario straordinario Giovanni Legnini.
Castelli: «Dopo anni di stasi, la ricostruzione degli edifici lesionati dal sisma sta facendo registrare una forte accelerazione. Nei primi tre mesi del 2021 gli Usr hanno adottato il triplo delle pratiche rispetto allo stesso periodo del 2020.
Questo vale soprattutto per i danni lievi, ma anche per quelli pesanti dove c’è stata una notevole crescita. Inoltre, ben 5.500 nostri corregionali hanno fatto rientro a casa».
L’assessore regionale parla di un cambio di passo, «dovuto senz’altro alla sinergia tra la struttura commissariale, la Regione e l’Usr, ma anche alla possibilità di operare decisioni utili ad implementare l’esercizio dei poteri in deroga riconosciuti al Commissario dal decreto legge “Semplificazioni”.
Basti pensare – prosegue Castelli – che nella cabina di coordinamento dello scorso 7 aprile è stata adottata la prima ordinanza speciale per la ricostruzione dei siti più complessi. A questa prima ordinanza (che ha riguardato 7 edifici Unicam) ne seguiranno altre tra cui quelle riservate ad Ascoli, Montegiorgio, Arquata e altre zone».
«Il 2021 – dice ancora Castelli – sarà l’anno della ricostruzione pubblica, ancora insufficiente e che potrà confidare su nuove professionalità aggiuntive ingaggiate dall’Usr.
Se la ricostruzione fisica è finalmente partita è necessario ora curare anche la rivitalizzazione socio-economica delle aree del sisma perché non avrebbe senso sistemare gli edifici e i borghi senza rilanciare, sia sotto il profilo economico che demografico, il tessuto connettivo del cratere.
Il terremoto ha acuito gli effetti di una crisi già in atto.
Per questo la risposta che il sistema pubblico fornirà per la ricostruzione post sisma 2016 può rappresentare il modello per un’azione di rigenerazione che potrà estendersi in futuro a tutte l’entroterra italiano».
Obiettivi che potranno essere realizzati grazie alle risorse già stanziate a livello comunitario.
E’ poi sempre l’assessore regionale Castelli che parla: «I fondi ci sono, ma dobbiamo già essere pronti ad avere progetti
Infine, altri due aspetti nella relazione dell’ex sindaco di Ascoli: «Come richiesto dal presidente Acquaroli al Ministro Gelmini, porremo l’esigenza di costituire una zona economica speciale come misura straordinaria e temporanea per consentire alle Marche di agganciare la ripresa dopo una crisi devastante.
E, in tema di viabilità, sul completamento della Pedemontana come dorsale appenninica che da Fabriano passa per Ascoli fino a Teramo» (leggi qui l’incontro con il ministro Gelmini).
«Con il documento unitario – evidenziano il capogruppo regionale della Lega Renzo Marinelli e i suoi consiglieri – si impegna la giunta ad attivarsi (anche in attuazione di quanto previsto dalle politiche nazionali ed europee) per l’istituzione di un’area a fiscalità agevolata del cratere, nei modi e nelle sedi opportune condividendo le finalità e le misure della proposta di legge Patassini-Marchetti; per la ricostruzione sociale e la microeconomia delle comunità appenniniche consentendo ai Comuni di attuare misure di sostegno alla residenzialità di privati garantendo i servizi necessari per contrastare il fenomeno dello spopolamento; per il cofinanziamento dello sviluppo delle imprese esistenti in ogni settore merceologico e l’insediamento di nuove attività economiche, in particolare start-up innovative ed imprese ad alto contenuto tecnologico; per affrontare il problema della mancata ricostruzione delle unità immobiliari private, in particolare le seconde case e quelle con multiproprietari, azione determinante per procedere con la riqualificazione dei borghi prospettata anche dal programma di legislatura; a promuovere ogni opportuna azione diretta alla realizzazione della pedemontana che unisce l’alto fabrianese all’ascolano».
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