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Ricostruzione post sisma,
il Pd: «Consiglio regionale unito
Giusta l’operazione verità»

I CONSIGLIERI del Partito Democratico commentano con favore l’approvazione all’unanimità del documento sul tema: «Recepite tutte le proposte presentate dal nostro gruppo assembleare»
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Il capogruppo Pd Maurizio Mangialardi

«È un fatto positivo che il consiglio regionale sia tornato a essere il luogo del dialogo e del confronto tra maggioranza e opposizione, nell’esclusivo interesse dei marchigiani. Ma ancora più importante è che ciò sia accaduto su un tema come quello della ricostruzione post sisma, grazie a una risoluzione approvata all’unanimità dall’aula che ha recepito tutte le proposte presentate dal Partito Democratico».

Così il gruppo assembleare del Partito Democratico commenta positivamente in una nota la risoluzione approvata martedì all’unanimità dal consiglio regionale durante la discussione sulla ricostruzione post sisma.

I contributi dei consiglieri dem hanno riguardato la governance, il personale, le finanze, il rilancio socio-economico, la ricostruzione pubblica e privata e l’impiego delle risorse previste dal Recovery Fund.

«Giusta e utile, poi, è stata l’operazione di verità in merito a quanto avvenuto negli ultimi anni, in cui sostanzialmente tutti i gruppi assembleari hanno di fatto riconosciuto la svolta impressa dall’arrivo del commissario Giovanni Legnini e l’inadeguatezza della gestione commissariale precedente nazionale del governo gialloverde -continuano-. Grazie a Legnini, infatti, che con una serie di ordinanze ha permesso di semplificare la normativa vigente, è stato possibile superare l’impasse nazionale che a lungo ha frenato l’avvio della ricostruzione».

Gru in azione ad Acquasanta Terme

«Siamo molto soddisfatti – sottolineano i consiglieri del Partito Democratico – che siano stati inclusi nel documento deliberato alcuni punti a noi particolarmente cari e che potranno essere utilizzati dalla giunta regionale per rafforzare l’azione di concertazione con il governo. Tra questi, la proroga fino al 31 dicembre 2024 dello stato di emergenza e la conferma fino a quella data della struttura commissariale. A tal proposito, aspetti qualificanti sono la possibilità di stabilizzare il personale di Fintecna e Invitalia, la sterilizzazione della spesa per il personale rispetto alla capacità assunzionale prevista al fine di potenziare i servizi indispensabili, la facoltà di spostare il personale “sisma” tra i vari enti per evitare nuovi concorsi e salvaguardare il know-how acquisito».

«In tema di finanza pubblica  – continua il partito –  grazie al Pd sarà possibile prorogare il rinvio dell’ammortamento dei mutui degli enti locali per tutta la durata dello stato di emergenza e mantenere la compensazione del minor gettito Imu e Tari fino all’agibilità degli edifici ricostruiti. In ambito economico, invece, al fine di sostenere una vera politica di rilancio, le proposte formulate dai consiglieri dem nel documento finale riguardano l’attivazione del Contratto istituzionale per lo sviluppo e la sospensione sia dei termini per i finanziamenti concessi alle partite Iva, sia del pagamento dei mutui sottoscritti dai privati cittadini».

«Un’attenzione particolare – aggiungono i consiglieri – è quella che abbiamo inteso rivolgere alla ricostruzione pubblica e privata con la proroga di almeno cinque anni delle procedure semplificate in materia di appalti e l’applicazione sia dell’Eco-bonus che del Sisma bonus alla Ricostruzione. A tal proposito abbiamo voluto inserire l’impegno di assegnare un’ingente parte delle risorse che verranno dal Recovery Fund all’area del cratere per fornire una risposta efficace alle popolazioni della zona, anche recuperando il lavoro fatto in passato con i “nuovi sentieri di sviluppo dell’Appennino marchigiano. Ora la responsabilità politica che i contenuti della risoluzione si traducano in atti concreti passa alla giunta regionale, chiamata a svolgere un ruolo decisivo nei confronti di governo e Parlamento. Un’interlocuzione che, auspichiamo, possa vedere anche il coinvolgimento dell’Anci Marche».

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