Adesioni entro mercoledì 21 aprile, dopodiché partirà la campagna di vaccinazione voluta da Pfizer su parenti prossimi e conviventi dei circa 700 tra dipendenti e somministrati dello stabilimento ascolano.
La scelta della multinazionale era già nota da tempo, si attendeva solo il passo finale. Che arriverà a breve. Dunque, per molti ascolani e non solo, ci sarà la possibilità di vaccinarsi se c’è legame parentale o di convivenza con una persona impiegata in Pfizer.
Nello specifico, avranno accesso al programma di vaccinazione volontario le persone che hanno compiuto 16 anni e che vivono in maniera stabile e non occasionale con il dipendente Pfizer e fanno parte del suo nucleo familiare, quindi moglie, marito, partner e figli.
Sono compresi nel programma anche genitori, nonni, suoceri e figli che non convivono col dipendente, purché abbiano compiuto 16 anni. Nel novero ci sono pure parenti che vivono in maniera stabile e non occasionale col dipendente e fanno parte del suo nucleo familiare, vale a dire fratelli, sorelle, cugini, zii, nipoti e cognati, sempre sopra ai fatidici 16 anni.
Altra categoria che ha accesso alla vaccinazione Pfizer è quella di eventuali specialisti che diano supporto, in maniera stabile e continuativa (cioè 6 giorni su 7 con regolare contratto), presso l’abitazione del dipendente.
Infine, i coinquilini sopra ai 16 anni che vivono in maniera stabile col dipendente.
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