di Lino Manni
Che sudata ragazzi! Gli ultimi dieci minuti di gioco mi sembrano un’eternità. Poi il triplice fischio, liberatorio. Qualità e carattere permettono all’Ascoli di centrare la terza vittoria consecutiva. Roba da non crederci. Un successo più che meritato sul campo di una squadra, la Spal, allestita per il salto di categoria. In campo non si vede la differenza. Anzi. L’unica differenza la fanno quelli con la maglia nera e i calzettoni rossi.
L’Ascoli è subito padrona del campo. Nel primo quarto d’ora gioca e giostra solo la squadra di Sottil. Poi scivola Pucino e la Spal va in gol con Valoti, il più pericoloso per gli estensi che poi fortunatamente (per l’Ascoli) si fa male.
Ci pensa Sabiri a pareggiare e a rimettere le cose a posto prima del riposo. Si va al riposo ed ho tanta fiducia nell’Ascoli.
Nella ripresa il clichè non cambia. L’Ascoli manovra a piacimento. Baijc sciupa una ghiotta occasione ma poi si fa perdonare con il gol che si rivelerà decisivo. Quindi inizia lo show e Dionisi si inventa un pallonetto che Berisha riesce a sventare.
Peccato l’infortunio di Avlontis. Il difensore ci rimette un ginocchio per spezzare un’azione avversaria che poteva diventare molto pericolosa. Speriamo bene, ma probabilmente per lui la stagione è finita.
Poi la sofferenza finale anche Leali, abituato ad essere il migliore in campo, non è impegnato come altre volte. Anzi, nel quinto ed ultimo minuto di recupero è il portiere della Spal a negare a Bidaoui la gioia del terzo gol.
Va bene così. L’Ascoli di Sottil marcia a ritmo playoff con ben 13 punti nelle ultime 6 partite. Nell’arco di un girone, più una partita, ha messo in cascina 31 punti.
I migliori. Mi sono piaciuti D’Orazio (nonostante qualche brivido), Caligara e il solito Sabiri, uno che dà del tu alla palla. Bravo anche l’arbitro Giacomelli.
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