«Ho trovato sulla mia strada un avversario a cui non ero preparato: il Covid-19».
Con queste parole Fabrizio Castori, 67enne allenatore marchigiano della Salernitana ed ex Ascoli (con cui conquistò una miracolosa salvezza nel 2010-2011), inizia la lunga lettera con cui comunica ai tifosi campani di essere lui il tesserato del gruppo squadra risultato positivo al virus mercoledì scorso.
«Voglio innanzitutto rassicurare tutti: sto abbastanza bene e ci vuole ben altro per abbattermi -precisa-. In questi giorni sto percependo il grande affetto della proprietà, dei dirigenti, dei miei collaboratori e di tutti i calciatori. Il Covid ti costringe all’isolamento, ma io non mi sento solo. E non mi sento solo perché ho la mia famiglia e la Salernitana. Ed ho tutti voi, che con grande discrezione mi state testimoniando la vostra solidarietà».
Nel messaggio, Castori sottolinea: «Purtroppo, il Covid mi terrà lontano dai campi per un po’. Temo di non poter essere in panchina per la gara col Monza e forse anche per le successive. Questo mi rattrista e mi fa arrabbiare tantissimo. Non immaginate cosa darei per poter essere con i miei ragazzi in questo momento decisivo della stagione. I miei collaboratori, a cominciare da Riccardo Bocchini, sapranno gestire al meglio gli allenamenti e le gare, ma il problema è che la Salernitana manca a me».
«Mi manca quella panchina, mi manca l’erba dell’Arechi, mi mancano i miei ragazzi – dice Castori -. Io sarò con loro e li esorto a portare a compimento questa straordinaria stagione di cui sono gli artefici. Non sarò in panchina, ma col cuore sarò sempre con loro. E mi auguro che questo campionato possa proseguire all’insegna del merito e della sportività, valori nei quali la Salernitana ha sempre creduto e che sono le linee guida della società granata».
«Io dovrò battere il Covid, la squadra, la nostra squadra, proverà a superare gli avversari che affronterà in queste ultime quattro partite – conclude il mister-. Mi auguro che il virus abbia capito di non potersi misurare con questo gruppo e se la sia presa solo con me. Ci vedremo presto. Ed insieme, ne sono certo, vivremo altre emozioni, quelle che solo il calcio sa regalare. Macte animo».
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