di Salvatore Mastropietro
Si avvicina sempre di più il rientro in campo in casa Ascoli dopo la sosta forzata per il blocco del campionato deciso dopo il focolaio Covid riscontrato nel Pescara. Sabato 1 maggio al “Del Duca” i bianconeri se la vedranno con la capolista Empoli, reduce dall’odierno pareggio per 2-2 nel recupero contro il Chievo. Il risultato non cambia la sostanza della stagione dei toscani, che arriveranno nel Piceno con la volontà di archiviare una volta per tutte la pratica promozione. In caso di successo e concomitante mancata vittoria della Salernitana, infatti, la squadra di Dionisi festeggerebbe il matematico salto di categoria.
Di fronte gli azzurri troveranno, però, un Ascoli ugualmente motivato ed ormai padrone del proprio destino. La squadra di Sottil sarebbe ora come ora salva, dati i cinque punti di vantaggio sul Cosenza quartultimo, ma ci sarà bisogno del massimo per mantenere il margine.
Nel frattempo continua la preparazione al “Picchio Village”. Oggi, martedì 27, il gruppo è sceso in campo alle ore 14, orario stabilito per tutte le ultime quattro gare di campionato. Il lavoro predisposto dallo staff tecnico è stato composto da gioco di posizione, circuito di forza con tiri in porta, partite 6 contro 6 e partita finale. Domani, mercoledì, i bianconeri torneranno in campo alla stessa ora sempre presso il centro sportivo.
POLITO – Nel nuovo numero del magazine “Passione Ascoli” è tornato a parlare il direttore sportivo bianconero Ciro Polito. Il dirigente campano si è raccontato a trecentosessanta gradi, trattando temi come l’esperienza da calciatore nel ruolo di portiere e come lo stretto rapporto con la famiglia. Per quanto riguarda la stagione in corso, dove il Picchio ha cambiato marcia proprio con il suo arrivo e quello di mister Andrea Sottil,
Polito ha ripercorso alcuni momenti svelando alcuni retroscena relativi alle fortunate trasferte di Lecce e Ferrara: «A Lecce ero in tribuna con Mister Sottil, squalificato. A un quarto d’ora dalla fine mi ha detto di essersi girato e di non avermi più trovato. Ero a camminare per Lecce, avevo calcolato il tempo restante alla fine della gara, avevo messo il telefono offline e le cuffiette per non sentire nulla».
La stessa cosa è successa a Ferrara: «Giravo come un’anima in pena, ma alla fine non ce l’ho fatta, ho fatto una video chiamata a mia moglie, abbiamo vissuto insieme gli ultimi 30. A Ferrara lo stesso. Al 32’ st, ricordo che erano le 22.37, non ce la facevo più e sono andato via. Ho fatto il calcolo dei minuti restanti e messo offline il telefono. Alla fine urlavo da solo come un matto per la città, ho fatto 5-6 Km correndo verso lo stadio».
Ciro Polito si è poi soffermato sul periodo decisivo che attende la squadra con le ultime quattro partite: «So che ci sarà da soffrire ancora, dobbiamo fare altri punti, speriamo che con questa applicazione e mentalità riusciremo a conquistare la salvezza. Per quello che i ragazzi hanno fatto finora sarebbe un peccato perdere il terreno guadagnato, la salvezza è un miracolo per come si era messa la stagione, ha lo stesso sapore della vittoria della Champions. Quando inizi la stagione con l’obiettivo di vincere il campionato e poi lo vinci, sei contento, sì, ma niente di più. Ma fino a qualche tempo fa in tanti non credevano più nella salvezza dell’Ascoli e per questo credo che avrebbe un peso maggiore. Chiedete a Dionisi quanto si è sentito stimolato e affascinato dalla sfida di Ascoli, forse dirà che lo è stato più che vincere un campionato».
Su quello che dirà alla squadra prima del rush finale: «In questo momento cerco di tenere la squadra sempre con le antenne dritte, sanno bene cosa abbiamo passato, quello che è stato fatto finora è bello, ma non basta. E siccome si sono messi in una posizione di vantaggio, devono dare il 200% per mantenere il margine, il destino è nelle nostre mani, mentre fino a poco tempo fa dipendeva dagli altri. Questi ragazzi si stanno meritando tutto questo ed è giusto non mollare di una virgola».
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