di Maria Nerina Galiè
Il prossimo weekend, ormai alle porte, non sarà come tutti gli altri. Zona gialla, probabile bel tempo e ponte del primo maggio aiuteranno senz’altro tante categorie a “respirare” dopo le restrizioni per le regole anti Coronavirus.
Ristoranti e pubblici esercizi hanno inaugurato la riapertura, con servizio ai tavoli rigorosamente all’aperto, molto sotto tono: l’allentamento è entrato in vigore di lunedì, 26 aprile, per continuare sotto un cielo nuvoloso e con temperature che di certo non hanno invogliato a godersi un pranzo o un aperitivo. Poi c’è il coprifuoco che limita, e di molto, la cena.
Ma i professionisti del food non si sono persi d’animo, proprio in vista del prossimo fine settimana che, sebbene non sopperirà alle perdite accusate durante i mesi di chiusura, permetterà loro, quanto meno, di tornare a guardare negli occhi il cliente soddisfatto per il servizio ed il prodotto.
A soffrire invece, e sarà così per tutto giugno dalle prime avvisaglie, è il settore alberghiero.
«Sono pochissime le richieste per il ponte del primo maggio. Sta andando a rilento anche quello del 2 giugno. Meglio, invece, per luglio e agosto».
A parlare è Nicola Mozzoni, presidente dell’associazione albergatori “Riviera delle Palme” di San Benedetto, che rappresenta circa 60 proprietari e gestori di strutture ricettive che operano prevalentemente sulla costa picena.
Mozzoni, senza mezzi termini attribuisce parte della responsabilità al coprifuoco.
«Il fatto di non poter essere fuori oltre le ore 22 limita di molto gli spostamenti. Si pensi ai B&B o agli alberghi a mezza pensione. Chi prenota in questo periodo, dove va a fare cena? Oltretutto è ancora presto per la nostra maggiore attrattiva turistica che è la spiaggia».
Le richieste sono al di sotto delle aspettative anche per il mese di giugno, afferma il presidente.
«Speriamo che il caldo faccia crescere l’interesse. Stiamo ricevendo prenotazioni soprattutto per luglio e agosto. Tra l’altro il coprifuoco non dovrebbe essere più in vigore, si spera, a partire da luglio.
Sta andando decisamente meglio del 2020, anche non siamo ancora ai livelli della stagione 2019».
Covid e coprifuoco però potevano essere contrastati con strategie mirate di promozione turistica.
«Rimini, tanto per fare un esempio, so che sarà piena per il ponte del primo maggio. Lì parliamo di un turismo rodato. Nella provincia di Ascoli ancora si fatica a proporre un brand unico che faccia da traino alle diverse attrattive offerte dal territorio.
Noi abbiamo il mare, Ascoli è una città d’arte, ricca di storia, come diverse località dell’entroterra. L’aspetto culinario poi non è da sottovalutare.
Noi siamo pronti per unirci agli altri sotto il brand “Piceno”».
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