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Classi in quarantena,
il punto sull’Isc “Don Giussani”:
«Abbiamo irrigidito i protocolli»

ASCOLI - Il plesso dell'Infanzia è chiuso. Casi anche alla primaria e in una sezione della materna di Poggio di Bretta. La dirigente Cinzia Pettinelli: «Situazione stabile, siamo in allerta e come sempre facciamo tutto il possibile per garantire la massima sicurezza»
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di Stefania Mistichelli 

Continuiamo il nostro viaggio attraverso le scuole ascolane in questo periodo di zona gialla caratterizzato da diversi casi di classe poste in quarantena, parlando con Cinzia Pettinelli, dirigente dell’Isc Don Giussani Monticelli.

La “Don Giussani” di Monticelli

«Ad oggi – spiega la dirigente – abbiamo il plesso dell’Infanzia diciamo “chiuso” per la positività di una bidella. Con l’infanzia, infatti, si procede alla chiusura di tutto il plesso in questi casi, vista la prossimità che il collaboratore scolastico ha con i bambini. In realtà, per la precisione, il plesso è aperto, perché sono in quarantena i bambini presenti nei giorni tracciati dal dipartimento. Qualche bambino, assente in quei giorni, sta frequentando e le maestre fanno didattica a distanza (che per questo ordine di scuola si chiama “legami educativi a distanza”) dalla scuola. Che io sappia, non si sono registrati casi di positività tra questi bambini, che potranno rientrare il 17 maggio, a meno che dal 10 maggio in poi i genitori non decidano di far fare un tampone che dovrà risultare negativo. In questo caso, potranno rientrare prima».

Cinzia Pettinelli

«Sempre alla “Don Giussani”, ma alla primaria, abbiamo una classe prima del tempo pieno in quarantena per un caso di positività e una classe terza, sempre del tempo pieno, con alcuni bambini e due maestre positivi -continua-. Da ieri abbiamo, poi, un bambino positivo in una sezione dell’infanzia di Poggio di Bretta e quindi abbiamo mandato in quarantena la sezione».

«Non noto peggioramenti della situazione ma neanche miglioramenti rispetto al solito, anzi siamo in abbastanza in allerta e come sempre facciamo tutto il possibile per garantire la massima sicurezza – conclude la Pettinelli- . Ad esempio, abbiamo irrigidito il protocollo di sicurezza della scuola in riferimento alla refezione, dopo l’uscita del rapporto del Comitato Tecnico Scientifico che raccomanda la distanza due metri quando si mangia. Infatti, se dall’inizio dell’anno avevamo allargato gli spazi refezione allestendo anche un piano sopra per la mensa, dopo la pubblicazione di questo rapporto li abbiamo estesi alla palestra, proprio per rendere il momento del pasto ancora più sicuro».

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