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Roberto Scalla e Stefano Massimi,
il binomio vincente
dell’atletica marchigiana

SPORT - L’allenatore del Cus Camerino racconta la fruttuosa collaborazione inaugurata quasi un anno fa con il talentuoso mezzofondista ascolano, che nel giro di pochi mesi si è conquistato un ruolo di primo piano nel panorama nazionale guadagnandosi anche la convocazione al raduno azzurro di Tirrenia
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di Federico Ameli

Gli amanti del divano e della vita sedentaria forse non se ne saranno neppure resi conto, eppure agli appassionati e ai lettori più attenti non sarà certo sfuggito che da qualche tempo a questa parte, quando si parla di atletica, in un modo o nell’altro spunta sempre fuori il nome di Stefano Massimi, mezzofondista ascolano, classe 1992, che in quel di Camerino sembra aver trovato la sua dimensione ideale, per la gioia del Centro Universitario Sportivo e del suo allenatore, Roberto Scalla.

stefano massimi scalla

Stefano Massimi e Roberto Scalla

Una bella favola quella del duo Scalla-Massimi, che come spesso accade nelle storie a lieto fine hanno scelto di unire le forze per una serie di circostanze poco più che casuali.

«Il nostro rapporto – spiega Roberto Scalla, camerte doc – è iniziato circa dieci mesi fa. All’epoca allenavo un ragazzo molto promettente, con alle spalle un campionato italiano assoluto, una partecipazione a un campionato europeo, tanti risultati importanti e anche una qualificazione alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Avevamo gettato le basi per un progetto olimpico che poi, purtroppo, è venuto meno».

Nel frattempo, però, il sodalizio con Stefano Massimi iniziava a prendere forma. «In quel periodo Stefano si è iscritto all’Università e in queste ultime settimane stiamo raccogliendo i frutti di tanti sacrifici».

E che frutti: un sesto posto al campionato italiano dei 10.000 metri ottenuto appena dieci giorni fa a Molfetta con il tempo di 29’17’’, abbassando di un minuto e diciassette secondi il suo record personale – «un’enormità, a questi livelli» conferma Roberto – abbinato a un ottimo quarto posto conquistato due settimane fa nell’ambito di un meeting molto importante tenutosi a Milano, anche in questo caso migliorando notevolmente il suo personale sui 5000 metri.

Ci sarebbe anche un titolo interregionale tra Marche, Umbria e Abruzzo conquistato con un distacco abissale di un minuto e sedici secondi dal migliore dei suoi sfidanti, ma ormai è chiaro più o meno a tutti come Stefano pratichi un’altra disciplina rispetto ai suoi colleghi della zona.

Merito di un’encomiabile etica del lavoro e di un talento evidentemente fuori dal comune, ma anche della sapiente guida di un allenatore che nel corso degli anni ha saputo togliersi diverse soddisfazioni, sia in pista che fuori.

«Coltivo una grande passione per l’atletica fin da giovanissimo – racconta Scalla – a 18 anni mi sono laureato campione italiano nei 2000 metri siepi, partecipando a diversi incontri con le Nazionali giovanili. Successivamente, ho deciso di rimanere in questo settore seguendo, tra gli altri, Daniele Caimmi e Rosaria Console, entrambi campioni italiani di maratona e sui 10.000 metri e membri del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, con cui ho instaurato un rapporto di collaborazione ormai ventennale».

Roberto Scalla

Ad oggi Roberto Scalla è allenatore federale di secondo livello e per il Cus Camerino segue la preparazione e la crescita di un gruppo di atleti del mezzofondo – termine che, per chi non lo sapesse, si riferisce alle competizioni dagli 800 fino ad arrivare ai 10.000 metri – di cui Stefano Massimi rappresenta indubbiamente la punta di diamante.

«Stefano è una persona molto determinata – dice il suo allenatore – che vuole a tutti i costi raggiungere i migliori risultati e non ha paura di sottoporsi a estenuanti sessioni di allenamento. Si allena dieci volte a settimana, con un’esposizione massima allo stress positivo per raggiungere il top della forma: d’altra parte, per arrivare a certi livelli è così che bisogna fare».

E i riconoscimenti non tardano ad arrivare: proprio qualche giorno fa è arrivata la convocazione azzurra al raduno Fidal in programma a Tirrenia dall’11 al 22 maggio, il giusto premio per gli sforzi profusi e il sudore versato sulle piste del Cus in questi mesi tutt’altro che semplici per gli amanti dello sport. In questo senso, nonostante gli inevitabili disagi nella vita di tutti i giorni, quantomeno l’emergenza sanitaria non sembra aver condizionato la rapida ascesa di Stefano Massimi nell’atletica italiana.

«Abbiamo la fortuna di poter contare su un Centro Sportivo tra i più belli e attrezzati d’Italia. Tranne che per un breve periodo, nel rispetto delle norme anticontagio agli agonisti di interesse nazionale è stata concessa la possibilità di sostenere gli allenamenti a porte chiuse; di conseguenza, non abbiamo risentito in maniera significativa delle restrizioni. Come probabilmente accadrà anche per le prossime Olimpiadi, le gare si sono svolte a porte chiuse, con un numero limitato di accompagnatori e con tutte le accortezze del caso».

Con una convocazione azzurra in tasca e tanti traguardi importanti ottenuti in così poco tempo, al netto di qualche inevitabile rimpianto Massimi e Scalla possono guardare con un certo ottimismo al futuro.

«Purtroppo ci siamo conosciuti tardi: fino a pochi mesi fa Stefano stava seguendo un altro percorso, altrimenti sono convinto che la possibilità di competere per le Olimpiadi non gli sarebbe stata preclusa – conclude – ad ogni modo, probabilmente nei prossimi mesi si potranno organizzare dei meeting sia in Italia che all’estero. Abbiamo un manager con contatti importanti in giro per l’Europa e sicuramente faremo di tutto per inserirci in competizioni di alto livello. Stefano ha dalla sua un potenziale davvero molto alto e mi auguro che possa presto raggiungere dei risultati gratificanti anche in campo internazionale».


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