di Maria Nerina Galiè
Sono state somministrate oltre 60.000 dosi di vaccino nel Piceno, dove si procede al ritmo di 1.500 al giorno tra Ascoli e San Benedetto, nonostante gli alti e bassi delle forniture.
«Ieri, 12 maggio, come ogni mercoledì sono arrivati i Pfizer. Non ci sono state nemmeno questa settimana battute d’arresto e sono stati rispettati gli appuntamenti presi sia per le prime che per le seconde dosi». Lo afferma, palesemente soddisfatto per come procede la campagna in Area Vasta 5, il direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica Claudio Angelini, alle prese ogni giorno con le agende delle prenotazioni, da modulare in base alle scorte, sempre al limite e sempre utilizzato al massimo, e del personale a disposizione.
«Ogni giorno – ricorda il dottor Angelini – dobbiamo poter contare su 16 medici tra il palasport di Monticelli, ad Ascoli, ed il “Bernardo Speca” di San Benedetto, 4 per ogni turno e per ciascuna sede».
Un bel rompicapo, anche perché gli slot si sono via via allargati, per fortuna nel giro di pochi mesi, ad ampie fasce di popolazione.
Operatori sanitari, pubblici e privati, e over 80 i primi. A seguire – ma nel frattempo le categorie sono andate avanti parallelamente tra loro ed anche con i richiami – il personale scolastico, le forze dell’ordine, i fragili a partire da quelli presi in carico dagli ospedali, gli estremamente vulnerabili. Poi gli over 70 ed ora anche gli over 60 e over 50 con patologie.
I caregiver sono rimasti un po’ indietro, nelle Marche ed anche nel Piceno. Da settimane si sono iscritti al portale per essere chiamati, cosa che sta accadendo in questi giorni.
«Già la scorsa settimana abbiamo iniziato a metterli in agenda – spiega il dottor Angelini – anche perché abbiamo seguito un ordine di priorità, partendo dai caregiver con più di 60 anni. Si tratta di circa 400 persone. Mentre gli under 60, sempre caregiver, sono quasi 4.000».
Tanti, ma era prevedibile avendo dato la possibilità di potersi iscrivere come caregiver fino a 5 persone per ogni disabile.
«E’ anche vero – afferma il direttore del Sisp – che terminata anche questa categoria, e prevediamo di farlo entro fine maggio, avremo vaccinato una bella fetta di popolazione.
Poi si procederà con tutti gli altri. Si può già pensare con fiducia quindi alla vaccinazione di massa».
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