Confagricoltura Ascoli-Fermo dice no al biodigestore di San Salvatore.
E lo fa in maniera decisa, facendosi «portavoce di questa battaglia, combattuta a livello locale, contro le amministrazioni che non intendono dare ascolto alla voce di contestazione sempre più incalzante da parte di tutte le attività afferenti al settore agroalimentare della Vallata dell’Aso».
«Chiediamo all’ente preposto alla decisione di avanzamento del progetto, ovvero la Provincia di Ascoli, e al Comune di Force, sede dell’insediamento, di bloccare la prosecuzione per evitare di danneggiare un territorio florido che ad oggi sostenta numerose famiglie» ribadisce l’organizzazione.
«Nella Val D’Aso esistono numerose imprese agricole che sono il motore di un intero territorio che sostenta anche popolazioni che presidiano i territori più marginali, fondamentale patrimonio di conservazione del territorio; politica che più volte la Regione Marche ha espresso di voler perseguire -spiega Confagricoltura-. Tante sono le realtà che stanno tutt’ora investendo, tramite i fondi strutturali del Psr regionale, in attività produttive che creano indotto per il territorio e in attività agrituristiche che portano ricchezza diffusa nel territorio«.
«Tutto ciò -conclude- può essere seriamente danneggiato dall’impianto in questione sia per il rischio di inquinamenti involontari sia per l’immagine del territorio, buttando all’aria progetti degli agricoltori locali e provocando disinvestimento e spopolamento costante del territorio, il quale subisce questo fenomeno da decenni e cosa più grave, peraltro, vanificando anche gli impatti di soldi pubblici regionali dati alle aziende agricole in visione di progetti futuri che potrebbero essere seriamente compromessi per il vezzo di pochi».
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