di Salvatore Mastropietro
Terrà banco ancora per i prossimi giorni in casa Ascoli il caso relativo al direttore sportivo. Ciro Polito è al momento un ex, ma soltanto a metà. Ha rescisso formalmente il contratto che lo legava al club bianconero, ma allo stesso tempo potrebbe continuare la prossima esperienza nel Piceno dopo che il patron Massimo Pulcinelli avrà sciolto le riserve. Che senso ha rescindere il contratto se c’è ancora qualche possibilità di proseguire il rapporto professionale? Non sarebbe stato meglio sedersi da subito al tavolo per provare a chiarire o meno? Queste sono alcune delle domande che tifosi e addetti ai lavori si stanno ponendo da ormai diversi giorni e che, si spera, possano trovare qualche risposta a breve.
Nel weekend si dovrebbe fare chiarezza anche sulla situazione relativa a mister Andrea Sottil. La società lo ha confermato senza indugi ed anche il tecnico aveva in precedenza a sua volta chiarito la volontà di continuare il lavoro cominciato nella seconda parte del campionato concluso ormai poco meno di un mese fa. È impossibile pensare, però, che quanto sta accadendo tra Pulcinelli ed il ds Polito lasci indifferente il tecnico piemontese, che vorrà probabilmente qualche garanzia. Proprio per questo, diverrà importante l’incontro che si terrà nei prossimi giorni tra il patron e lo stesso Sottil.
Nel frattempo un altro allenatore come Valerio Bertotto è tornato a parlare della sua esperienza – durata appena otto turni di campionato – sotto le Cento Torri ai microfoni di Lazio Style Radio. «Siamo ancora vecchi nell’interpretare una certa filosofia di calcio. Se iniziassimo a puntare di più sulla crescita di ragazzi e strutture – ha riportato il portale Lalaziosiamonoi.it – ci avvicineremmo molto di più alla mentalità europea. Da ex calciatore di livello, dopo pochi secondi capisci subito che tipo di allenatore hai davanti. Ci sono tanti allenatori nelle serie inferiori che possono emergere, hanno qualità e competenze ma hanno bisogno di tempo, cosa che ad esempio non è stata concessa a me quest’anno ad Ascoli, ed ai calciatori. Quando guidavo le nazionali di Lega Pro, selezionavo solo ragazzi di Serie C: tra quelli che sono emersi, oggi molti di loro occupano un ruolo importante anche in Serie A. Questo vuol dire che di materiale sotto ce n’è. Futuro? Sono in attesa di novità a livello professionale per dare continuità al mio lavoro ed alla mia vita, attendo con fiducia».
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