di Salvatore Mastropietro
I petali della margherita sono finiti e con essi si è conclusa anche la consueta telenovela di fine stagione, che stavolta ha riguardato in casa Ascoli il rapporto con il direttore sportivo Ciro Polito. È arrivata ieri l’ufficialità della risoluzione consensuale tra il club di Corso Vittorio ed il ds campano, al termine di una querelle nata lo scorso 25 maggio e durata una decina di giorni. Il patron Pulcinelli è ora alla ricerca del successore dell’ex Juve Stabia, che nel frattempo è in procinto di accasarsi al Bari guidato dalla famiglia De Laurentiis.
Dopo giorni di silenzio, Ciro Polito ci ha tenuto a parlare – tramite i microfoni di Tuttomercatoweb.com – e a salutare la piazza ascolana al termine di un’intensa avventura durata circa cinque mesi e mezzo, culminata con l’impresa salvezza raggiunta con una giornata d’anticipo: «La mia avventura nell’Ascoli Calcio è durata cinque mesi, ma ogni singolo giorno l’ho vissuto con grande intensità, immedesimandomi da subito in quello che significava per la piazza il mantenimento della categoria. In questi mesi insieme a tutte le persone che mi sono state vicino, ho creato un Ascoli con senso di appartenenza, coesione, credibilità».
«Avevo in testa un progetto che durasse nel tempo, ma non ci sono stati i presupposti per poterlo attuare. Col Presidente Pulcinelli – ha continuato Polito – ho avuto qualche divergenza, normale quando si incontrano due caratteri differenti. Per lui ho massimo rispetto e sempre lo avrò, sono dispiaciuto più per le persone che lo circondano e di sicuro non lo aiutano. Per il resto posso dire che le mie azioni sono dettate dal mio essere».
Polito ha poi ripercorso tutti gli avvenimenti delle ultime due settimane, dalle dimissioni presentate il 25 maggio alla risoluzione consensuale ufficializzata ieri: «Dopo il gesto compiuto il 25 maggio scorso con la risoluzione, ho cercato di riconciliare il lunedì successivo, con una chiamata da parte mia, attendendo con grande rispetto le decisioni del Patron. Dal martedì, avendo già rescisso, mi sarei potuto accordare e firmare con qualsiasi altra squadra, ma non ho voluto, in virtù dell’impegno morale preso in precedenza con lo stesso Patron e ho atteso fino a domenica, dopodiché le strade di sono separate ufficialmente con una chiamata da parte sua. Ascoli era la mia priorità, per questo ho atteso fino a ieri, quando è stata ufficializzata la separazione».
In conclusione del suo intervento sono arrivati i saluti e i ringraziamenti all’ambiente bianconero: «Sicuramente la storia non si cancella. Ringrazio di cuore, come già fatto nell’ultima conferenza, tutte le persone che hanno lavorato per me e quanti hanno dato da vicino o da lontano il proprio contributo per il raggiungimento della salvezza. Vado via da Ascoli con grande rammarico, ma sapendo di aver fatto sempre il massimo per questa società, sulla quale, con la risoluzione, non ho voluto gravassero costi. Ciao Ascoli, un grande in bocca al lupo!».
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