Incredulità e sgomento hanno lasciato il posto all’esigenza di capire cosa abbia portato alla morte di Massimo Bonfigli, 58 anni (ne avrebbe compiuti 59 ad ottobre), funzionario dell’Ufficio viabilità della Provincia di Macerata. E’ stata effettuata l’autopsia.
L’uomo che era residente a Mogliano (Macerata) si è sentito male una decina di giorni dopo aver fatto la prima dose di vaccino Pzifer, che nell’immediato gli aveva provocato febbre. Poi un malessere al fegato lo aveva indotto al ricovero al Pronto Soccorso di Macerata lunedì 14 giugno, mattina, poi da lì è stato trasferito in Rianimazione, sempre a Macerata, fino al trasferimento all’ospedale di Ancona, dove è avvenuto il decesso.
Nessuna indicazione è scaturita nell’immediatezza dell’esame: saranno gli accertamenti sui prelievi biologici fatti che forse permetteranno di dire ai medici quali sono state le cause della morte di Massimo Bonfigli, con i primi esiti attesi non prima di una decina di giorni, ma è possibile si dovrà attendere fino a luglio.
«Il nostro obiettivo – sono le parole dell’avvocato Elena Astolfi, cognata dello scomparso – è capire quali sono le cause del decesso, per questo abbiamo assistito all’accertamento diagnostico con un consulente di famiglia.
Ringraziamo tutti coloro che hanno espresso la vicinanza alla famiglia, abbiamo sentito la vicinanza di tante persone che ci ha confortato in questo momento».
Domani, sabato 19 giugno alle ore 10 si svolgerà il funerale nella chiesa di San Gregorio Magno di Mogliano, mentre la camera ardente è aperta da oggi, 18 giugno, dalle ore 11 nella chiesetta vicina al cimitero.
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