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Covid, «Pochi casi e bassa carica virale»:
Antonio Fortunato Cavaliere
al Merito premiato a Vicenza

EMERGENZA CORONAVIRUS – Il direttore della Patologia Clinica dell'Area Vasta 5 ha ricevuto il diploma dal prefetto della città veneta. Centrale per il Piceno e per le Marche il ruolo del laboratorio nella lotta alla pandemia. Ritorno in zona bianca, Angelini (Sisp): «Vedremo tra un mese se ci saranno conseguenze»
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Il dottor Antonio Fortunato premiato a Vicenza

 

E’ stato il prefetto di Vicenza Pietro Signoriello a consegnare il diploma di Cavaliere dell’Ordine al Merito al dottor Antonio Fortunato, direttore della Patologia Clinica dell’Area Vasta 5.

Fortunato, nato a San Benedetto, ha la residenza nella città veneta dove ha vissuto e lavorato fino a 5 anni fa, quando ha deciso di continuare la sua carriera nel Piceno.

Il suo ruolo nella lotta alla pandemia, nel laboratorio di Biologia Molecolare dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli – dove vengono testati tamponi senza sosta, per il Piceno ma anche per il resto delle Marche – è stato centrale. E non è sfuggito a chi lo ha segnalato come meritevole della prestigiosa onorificenza, il direttore di Area Vasta 5 Cesare Milani, e nemmeno a chi lo ha sostenuto, l’ex prefetto di Ascoli Rita Stentella.

Adesso la situazione sul fronte nei contagi è in netto miglioramento. I nuovi positivi si contano sulle dita di una mano negli ultimi giorni. Finalmente. Ma il tracciamento dei contatti, da parte del Servizio Igiene e Sanità pubblica, non si ferma e quindi si continuano a processare tamponi.

Le risposte però sono piuttosto confortanti. «Oltre al numero basso dei nuovi positivi, di buono c’è che la carica virale è molto molto bassa», afferma il dottor Fortunato.

Ancora, sulle varianti, a livello nazionale è stato intensificato il sistema di sorveglianza. Nel mirino della ricerca adesso c’è la mutazione indiana, chiamata variante “Delta”.

«Nessun caso al momento nel Piceno», assicura il dottor Claudio Angelini, direttore del Sisp.

Il sistema di sorveglianza nelle Marche, prevede l’invio di campioni positivi – da “tipizzare”, cioè da sottoporre allo specifico esame per la ricerca delle mutazioni -nel laboratorio di virologia del Torrette di Ancona.

«I campioni da tipizzare con cadenza settimanale – spiega il dottor Antonio Fortunato – devono avere però una carica virale piuttosto alta, tale da poter indurre il sospetto che si è di fronte ad una variante.

Nell’Area Vasta 5 in questo periodo non abbiamo campioni da mandare, proprio per via della bassa carica virale che stiamo riscontrando».

Altra buona notizia. E sul ritorno in zona bianca, da domani 21 giugno (leggi qui cosa cambia e le nuove regole)?

«Vediamo cosa accadrà tra un mese, se ci saranno conseguenze», sono le parole di Angelini. «E, soprattutto a ottobre prossimo», rincara Fortunato.

Corale il loro appello: «Continuiamo a rispettare le misure di prevenzione. Non siamo ancora fuori dalla pandemia».

m.n.g.


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