di Maria Nerina Galiè
Non si può dire che il Piceno sia fuori dalla pandemia. Ma a poco a poco si stanno allentano le restrizioni che hanno messo a dura prova la popolazione in tutti i settori della vita sociale.
Uno degli aspetti più duri da accettare è stata l’impossibilità di fare visita ai parenti ricoverati.
Ma da lunedì 28 giugno gli ospedali del Piceno riaprono ai visitatori. Ovviamente con tutte le precauzioni del caso.
A spiegarle è il dottor Giancarlo Viviani, direttore del presidio unico ospedaliero dell’Area Vasta 5.
«Gli ingressi saranno contingentati. Ogni stanza potrà avere un solo visitatore. Se ci sono più pazienti per camera, i parenti entreranno a turno, uno alla volta e potranno restare per massimo 15 minuti.
Inoltre – aggiunge il direttore – i visitatori dovranno esibire il green pass Covid, con la vaccinazione a ciclo completo. Non basta aver fatto una sola dose.
Chi non è vaccinato, dovrà sottoporsi al tampone strumentale molecolare rapido. Il tempo di attesa dell’esito è di massimo un’ora e mezza».
Nel frattempo, negli ospedali vuoti da Covid del “Mazzoni” di Ascoli e del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, la situazione sta tornando alla normalità.
Ad Ascoli già dalla scorsa settimana è tornata operativa la Pneumologia.
«Per adesso – precisa il dottor Viviani – Pneumologia è accorpata a Medicina, con 12 posti letto per ciascun reparto.
Questa misura si è resa necessaria per permettere a medici, infermieri e oss, impegnati per mesi nella Pneumo Covid, di smaltire le ferie».
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