di Luca Capponi
Nessuna resa, fare squadra, non perdere di vista l’obiettivo. Che è quello di stoppare il biodigestore di San Salvatore: «Un mostro che cozza contro gli interessi della Valdaso e contro il suo futuro».
La battaglia dei sindaci, delle associazioni e della cittadinanza non perde di peso. Anzi, rilancia. Ricorre, interviene, sfila. Proprio come accaduto nella mattinata di oggi, domenica 4 luglio, a Montalto.
Ad organizzare la manifestazione, l’Associazione di Tutela e Valorizzazione della Valdaso presieduta da Luigi Sciamanna, che si sta battendo da mesi contro il progetto che prevede un impianto di trattamento dei rifiuti umidi nella frazione di Force. Il passaggio simbolico dei trattori per dire no. Poi il dibattito pubblico, a cui hanno partecipato molti rappresentanti dei comuni piceni e fermani che si affacciano sulla spettacolare valle: «Non siamo contro i biodigestori ma contro la scelta di una location sbagliata, contro la speculazione, contro il non coinvolgimento del territorio in una decisione che riteniamo non congrua. Battaglieremo non solo nei tribunali, ma anche nelle strade».
Gli amministratori chiedono unità, attenzione, adesione, il coinvolgimento di tutte le istituzioni per dare fondo all’impegnativo ricorso al Tar che hanno messo in atto per annullare la nascita del biodigestore, tra le altre cose ritenuto “sproporzionato” ai bisogni del territorio. La valle dei colori e della frutta, dei paesaggi e degli scorci non vuole il “mostro“. E non ha assolutamente intenzione di mollare.
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