di Salvatore Mastropietro
Si è interrotta il 30 giugno l’esperienza con la maglia dell’Ascoli di Riccardo Brosco e Raffaele Pucino. Il centrale scuola Roma, ormai ex capitano bianconero, ha deciso di dare seguito alla decisione già maturata alla fine della scorsa stagione, quando aveva manifestato l’intenzione di cambiare aria. Le proposte di rinnovo da parte della società ed una stagione vissuta da assoluto protagonista non sono bastate a fargli cambiare idea. Discorso diverso, invece, per il terzino campano, che ha lasciato il Picchio per legittima volontà del club.
Raffaele Pucino, attualmente svincolato e corteggiato da un paio di squadre in B e in C, è tornato a parlare ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ripercorrendo le due stagioni vissute con la maglia dell’Ascoli: «Per due anni di fila siamo partiti per il ritiro con la convinzione di poter essere una mina vagante nella zona sinistra della classifica. Fino al 27 dicembre scorso, invece, ci ritrovavamo in una posizione completamente diversa e l’arrivo del direttore sportivo Ciro Polito ci ha permesso di avere una media playoff e di battere quasi tutte le grandi del campionato. Anche mister Sottil ha inciso tanto. Abbiamo difeso la categoria, meritando di restarci. Peccato, però, per non aver alzato l’asticella».
Pucino ha poi parlato del suo addio e del mancato rinnovo di contratto: «Ho chiesto al mio agente di chiarire la situazione, è la società a non avermi proposto il rinnovo. Per quanto fatto ad Ascoli sicuramente non meritavo di rimanere senza contratto, senza una telefonata almeno di congedo. Non faccio nomi, ma i sacrifici sono sotto gli occhi di tutti e le persone lo sanno bene. Non li rimarco, sembrerebbe un’autocelebrazione. Ci tenevo a ricevere una chiamata da qualcuno, non è mai arrivata e prendiamo atto. Mai aspettarsi niente da nessuno, altrimenti ci resti male».
Molte voci lo danno vicino al Bari dell’ex direttore bianconero Ciro Polito, con cui ha un rapporto speciale: «Non ho l’accordo con nessuna squadra, posso soltanto dire che stimo molto il direttore sportivo Polito. E’ un amico, un professionista serio che ci ha messo sempre la faccia comportandosi da vero uomo.Da quando è arrivato Ciro la sterzata è stata netta, l’ambiente Ascoli si è rivitalizzato e ha apprezzato la sua voglia di assumersi le responsabilità e di ammettere eventuali errori. Chi ci mette la faccia entra nel cuore della gente. Forse qualcosa si è rotto, non conosco i motivi. Polito è una persona preparata, che vuole decidere con la sua testa. Se ha preferito lasciare due anni di contratto un motivo ci sarà».
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