di Andrea Ferretti
Nel giorno in cui riceve la notizia di essere il terzo sindaco d’Italia nella classifica di gradimento dei primi cittadini, Marco Fioravanti, questa mattina lunedì 5 luglio, ha ufficialmente dato il benvenuto ad Ascoli ai Codici di San Giacomo della Marca, temporaneamente ospitati nella Sala della Vittoria della Pinacoteca. La stessa dove si svolge la presentazione dell’evento.
Lo fa seduto accanto a Sergio Loggi, sindaco di Monteprandone dove i 61 volumi erano custoditi prima che iniziassero i lavori (per 414.000 euro) di restyling di Palazzo Parissi, all’assessore alla cultura Donatella Ferretti e al direttore dei Musei Civici Stefano Papetti.
L’accordo per il “prestito” era stato siglato dai due primi cittadini lo scorso 21 aprile. E, a testimonianza della visione di territorio e di confini sempre più elastici, Fioravanti nel frattempo ha anche siglato un patto con il sindaco di Maiolati Spontini (Ancona), che porta il suo nome, per valorizzare il grande compositore al quale Ascoli ha dedicato lo storico Istituto musicale e una via (a Porta Cappuccina).
«In questo modo consentiamo il restauro del palazzo di Monteprandone dove i Codici erano conservati – dice Fioravanti – e diamo una preziosa opportunità in più ai visitatori della nostra Pinacoteca. Questa è la dimostrazione tangibile di come stiamo lavorando per un progetto di territorio, per una visione che vogliamo sia diversa, che vada oltre quella del semplice Comune».
E qui tornano inevitabilmente in ballo la candidatura di Ascoli a “Capitale italiana della Cultura 2024” e di “Ascoli Città Metromontana”.
La risposta del sindaco “ospite”, Sergio Loggi di Monteprandone, è rafforzata dallo spazio dedicato alla promozione e valorizzazione del territorio, e quindi anche di Ascoli capoluogo, evidenziata nella nuova guida “Monteprandone – Esplora, visita, gusta”. Una guida ben confezionata, degna del terzo Comune (dopo Ascoli e San Benedetto) più grande della provincia.
«Ogni iniziativa dei singoli Comuni vale dieci, se la facciamo tutti insieme vale cento – insiste Fioravanti – e se diventiamo Capitale della Cultura, parte delle risorse le destiniamo anche ad altri Comuni del territorio, tra cui ovviamente Monteprandone».
«Sapere che i nostri Codici sono ospitati qui – afferma Loggi – per noi è motivo di grande orgoglio. Monteprandone e Ascoli sono legati da San Giacomo della Marca e non a caso ad Ascoli (a Borgo Solestà, ndr) è intitolata a lui una delle parrocchie più grandi della città. Non solo ma nel Medioevo eravamo l’ultimo Castello di Ascoli, quello più vicino al mare». Chissà se nel prossimo futuro Monteprandone non entrerà a var parte della grande famiglia della Quintana.
«Stiamo portando un lavoro impegnativo e intelligente – le parole della Ferretti – e, oltre ai Codici di San Giacomo della Marca, ricordo anche il recente patto stretto con Maiolati Spontini. Unirsi in rete non è mai scontato ed è ormai ineludibile ragionare in termini di territorio. In questo caso entra in ballo anche il valore spirituale e tengo a ricordare che San Giacomo della Marca, le cui spoglie sono a Monteprandone (il paese dove nacque nel 1393, ndr), è il protettore dei bambini».
«Ci sono scritti del ‘300 e del ‘400 – spiega il professor Papetti – che vennero tutelati grazie a una richiesta dello stesso Giacomo della Marca, accolta con una “bolla” di Papa Pio II. Poi nel ‘700 e nell’800 finirono nella Biblioteca Apostolica di Roma, ma la determinazione dei monteprandonesi ha fatto sì che tornassero nel paese natale di Giacomo. La comunità di Monteprandone si è fortemente impegnata per rientrarne in possesso e poi per esporli. Ora sono temporaneamente qui, a pochi chilometri. Una grande idea, piuttosto che tenerli chiusi in un deposito come purtroppo capita spesso. Finchè ci sono i lavori di restauro di Palazzo Parissi, a Monteprandone, questi codici vanno ad impreziosire il patrimonio artistico di Ascoli che conta 13.000 opere. Non escludo – continua – che Giacomo della Marca abbia parlato anche in questa Sala della Vittoria, di sicuro l’ha fatto qui davanti, nella Piazza dell’Arengo. Di lui in queste stanze ne ha parlato un mese fa anche Vittorio Sgarbi durante una delle sue incursioni notturne – conclude Papetti – e qui accanto, nella Sala del Piviale, in un trittico di Carlo Crivelli compare il primo ritratto di Giacomo della Marca».
Ascoli, un patto con Maiolati per valorizzare la figura di Gaspare Spontini
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati