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A14: estate senza cantieri
Poi progetto per terza corsia
o arretramento del tracciato

DA VENERDI' e fino a fine agosto via i cantieri dal tratto piceno dell'autostrada. Ma la cosa più importante è mettere mano al progetto per spostare il tracciato verso monte, almeno da Porto Sant’Elpidio (o Pedaso) a San Benedetto. Ecco, in sintesi, quanto annunciato e promesso dal presidente della Regione Acquaroli durante l’incontro alla Palazzina Azzurra. Le frecciate di Marco Fioravanti alla precedente giunta regionale
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L’incontro alla Palazzina Azzurra

 

di Epifanio Pierantozzi 

 

La buona notizia è che Autostrade spa ha promesso, al presidente delle Marche Francesco Acquaroli, che da venerdì prossimo, 9 luglio, fino alla fine di agosto i cantieri marchigiani sull’A14 saranno chiusi e smantellati.

Piunti, Acquaroli e De Rogatis

La buona promessa è che, sempre al presidente Acquaroli (e all’assessore Francesco Baldelli), Autostrade spa (che con i Benetton aveva, a fine novembre 2020, escluso persino la vaga idea) ormai tornata statale, ha accettato la proposta della Regione di sviluppare il progetto (anzi, due): o realizzare la terza corsia da Porto Sant’Elpidio al confine con l’Abruzzo; o prevedere un nuovo percorso all’interno che faccia saltare le gallerie da Porto San Giorgio a subito dopo il Tronto.

In sintesi, è quanto anticipato dal presidente Acquaroli che, nel pomeriggio alla Palazzina Azzurra, insieme a vari assessori regionali, i prefetti di Fermo e San Benedetto, ha incontrato i sindaci delle province meridionali delle Marche.

Il sindaco di Ascoli Fioravanti

TRAFFICO DEVIATO, COMUNI IN CRISI – Da annotare, tra gli interventi dei sindaci, quello di Marco Fioravanti (Ascoli). «Questa – ha detto il primo cittadino del capoluogo – è la prima volta che i sindaci sono coinvolti dal presidente della Regione per un problema così importante per tutto il territorio. Un problema che c’era anche ai tempi della precedente giunta regionale, ma questo non era mai avvenuto. Con Acquaroli, invece, c’è sempre stato un confronto costruttivo per la risoluzione dei problemi. E questi sono i risultati».

Enrico Piergallini (Grottammare) ha chiesto un intervento terra-terra: «Pagateci almeno l’asfaltatura che siamo costretti a fare con maggiore frequenza data l’usura per il maggior traffico». Poi ha chiesto – al prefetto Carlo De Rogatis – un aiuto da parte delle forze dell’ordine per quando si devia il traffico«anche perché non riesco a trovare i vigili estivi. Dovrò “pescare” nella graduatoria di Fermo».

UNA “STROZZATURA” CHE TAGLIA IN DUE L’ADRIATICA – Inutile ripercorrere – cosa che è stata puntualmente fatta soprattutto dal presidente Acquaroli, dall’assessore Baldelli e dal sindaco di San Benedetto Piunti – tutti i problemi che derivano (soprattutto al turismo) da un’A14 che va a rilento, quando non vede solo auto ferme. Acquaroli ha più volte sottolineato come la “strozzatura” tra Porto Sant’Elpidio e San Benedetto non rallenta solo le attività economiche della zona Sud della Marche, ma coinvolge anche e soprattutto la dorsale adriatica fino alla Puglia. Un tratto di A14 che invece di collegare rallenta o interrompe l’economia tra Sud e Nord. E’ tempo di “rimuovere il tappo”, prima che sia troppo tardi.

TERZA CORSIA: NO – Solo un piccolo consiglio (ma, credeteci, non ne hanno bisogno) agli amministratori regionali: non fate neanche progettare la terza corsia. Dalla galleria di Porto San Giorgio a quella di Colonnella non è assolutamente possibile realizzare un percorso alternativo mentre si allarga il tracciato esistente. L’unica vera possibilità (per figli e/o nipoti) di far scorrere il traffico da Porto Sant’Elpidio alla Puglia – e viceversa – è una “bretella” da realizzare a 10-15 chilometri verso l’interno. L’assessore Baldelli ha parlato di alcuni tratti della Mezzina già completati (da Civitanova a Campiglione di Fermo, da Offida all’Ascoli-Mare) quale palliativo all’intasamento del traffico lungo la costa. Però realizzare un’autostrada a monte dell’attuale permetterebbe di utilizzare l’attuale tracciato quale variante.

Comunque non ci si illuda: per almeno due o tre lustri dobbiamo sperare – se vogliamo “camminare” spediti – che non ci siano cantieri o incidenti da Pedaso a San Benedetto.


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