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Sanità picena, Acquaroli:
«Momento difficile, non lasciamo
spazio ai campanili» (Video)

SANITÀ - Così il presidente regionale all'incontro con i sindaci della provincia di Ascoli in Pinacoteca per fare il punto della situazione e iniziare a programmare un futuro all'insegna della collaborazione e della lucidità
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Ecco le parole del presidente regionale Francesco Acquaroli, che in mattinata ha fatto tappa nel Piceno insieme all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini per un incontro con i sindaci del territorio. Imbottigliati in autostrada per più di un’ora per via delle ormai abituali code sul tratto più a sud dell’A14 marchigiana, i due rappresentanti di Palazzo Raffaello auspicano anche che con il termine dei lavori in programma nella giornata di domani si possa presto tornare alla normalità anche dal punto di vista della viabilità.

Presenti all’assemblea anche Nadia Storti, direttore generale Asur Marche, gli assessori regionali Giorgia Latini e Guido Castelli ed il consigliere regionale Andrea Maria Antonini ed i responsabili provinciali dei sindacati. C’erano inoltre il direttore dell’Area Vasta 5 ed alcuni medici, primari e consulenti, tra cui Carlo Marinucci (primario di Radiologia) e Claudio Damiani (ex primario di Nefrologia).

«Si tratta di un’occasione per confrontarci con i territori – dichiara Acquaroli -. Abbiamo iniziato dal Pesarese per poi proseguire verso sud. Siamo qui per ascoltare i sindaci, i medici, i sindacati, gli ordini professionali e gli operatori nell’ambito della società.

Viviamo un momento difficile da ormai un anno e mezzo, ma dobbiamo iniziare a programmare e rimodulazioni dei servizi nell’ottica di un efficientamento della rete ospedaliera. E’ necessario promuovere una maggior interconnessione nell’ambito del territorio sfruttando anche i medici di famiglia, con un’attenzione particolare alla prevenzione.

Sono questioni – conclude il presidente regionale – che vanno discusse attentamente, perché le istituzioni devono necessariamente partire dall’ascolto per arrivare a una fase di concertazione in maniera consapevole delle aspettative dei territori».


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