di Andrea Ferretti
Ha voluto festeggiare anche lui la vittoria degli azzurri contro l’Inghilterra, come hanno fatto milioni di italiani. Ma alla fine se ne è tornato a casa con la sua famiglia, arrabbiato, deluso e con l’auto pesantemente danneggiata.
Lui è un ascolano di Villa Pigna, il 54enne N.C., e lo scenario è la “follia sportiva” scatenatasi dopo il rigore parato da Donnarumma e la Coppa consegnata a capitan Chiellini.
Un po’ c’era da immaginarselo che sarebbe finita così, viste le… prove generali del post Italia-Spagna e quello che ne è conseguito. Ma stavolta è andata decisamente molto peggio. Oltre ogni previsione.
Saranno stati i Dpcm di Conte e poi Draghi. Saranno stati i lockdown, le zone rosse e tutte le altre limitazioni, ma il limite stavolta è stato abbondantemente oltrepassato.
Si sono rivelate perfettamente inutili le raccomandazioni, anche di qualche sindaco. Così come è bastato un pallone a far dimenticare paure, distanziamenti e uso delle mascherine.
In attesa che le Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale) comunichino di aver adottato qualche provvedimento nei confronti di qualche agitato, magari dopo aver visionato i filmati di qualcuna delle centinaia di videocamere di sorveglianza sparse nel centro di San Benedetto (è il nostro caso), ascoltiamo la testimonianza di un cittadino normale. Di un italiano che voleva solo festeggiare la vittoria degli azzurri facendo un giro con l’auto con la propria famiglia a clacson spianato.
La gioia sua, della moglie e dei due figli è però durata pochissimo. L’euforia si è trasformata in un incubo, e poi tramutata in un danno di 1.000 euro. «E’ il conto che mi ha presentato questa mattina il carrozziere -racconta N.C. – quando si è trovato di fronte alla cappotta dell’auto quasi sfondata».
Poi il 54enne riavvolge il nastro della serata da incubo e parte dall’inizio. «Abbiamo percorso il lungomare per raggiungere come tanti il centro. Le auto incolonnate erano davvero tante, poi in via Ugo Bassi, dove la strada taglia in due l’isola pedonale, si è creato un autentico imbuto ed è accaduto quello che in 54 anni non avevo mai visto. Alcuni giovani si buttavano sulle nostre auto che procedevano a passo d’uomo. Uno di loro è salito sul cofano e poi si è tuffato sulla cappotta sfondandola. Mi sono fermato ma non ho reagito perché avrei rischiato anche di prenderle e di mettere a repentaglio la mia famiglia».
«Davanti a me – prosegue – c’era un’auto con a bordo due donne di Roma e due bambini piccoli. Erano terrorizzate e anche loro hanno telefonato alla Polizia. Dopo 45 minuti è arrivata una pattuglia, ma non è successo niente. Un poliziotto mi ha semplicemente detto “faccia la denuncia”. Ho anche visto tre vigili urbani, ma stavano all’altezza del Calabresi. Stamattina ho denunciato il fatto nella caserma dei Carabinieri di Villa Pigna, mi hanno detto che la trametteranno ai loro colleghi di San Benedetto, ma so bene che non succederà niente».
«Quello che è accaduto è vergognoso. Sono avvilito e molto deluso. Capisco le difficoltà delle Forze dell’Ordine – conclude – ma si poteva e si doveva fare decisamente qualcosa di più contro persone incivili e violente che hanno preso a pretesto la vittoria dell’Italia per commettete gravi atti di teppismo. Se una cosa del genere capita un’altra volta, non andremo da nessuna parte e al massimo suoneremo il clacson dell’auto davanti casa».
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