«Sono felicissimo perché è stato bello vedere queste settimane gli italiani poter tornare a vivere qualche serata tranquilla dopo mesi di restrizioni, un momento di aggregazione intorno allo sport e di orgoglio, un punto di riscatto per la nostra regione che ha visto un marchigiano doc alla guida della Nazionale».
Così il presidente della Regione Francesco Acquaroli a margine del tradizionale saluto rivolto alla delegazione marchigiana, 31 persone tra atleti e tecnici, che parteciperanno alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo. Inevitabili le domande sulla vittoria dell’Italia ieri sera a Wembley contro l’Inghilterra e sul ct jesino Roberto Mancini, tra l’altro scelto dalla Regione come testimonial per la campagna di promozione turistica delle Marche.
«Non ci siamo sentiti ancora, in questo momento credo abbia altro da fare – dice il governatore – però mi ha mandato un messaggio. Penso che il ritorno di immagine più importante di questa vittoria sia quello di sentirci orgogliosi e riscoprire la consapevolezza di ciò che siamo, siamo una regione piccola, ma siamo anche l’unica regione al plurale.
Ora andiamo avanti e cerchiamo di ricostruire insieme un percorso di riscatto per la nostra regione».
A Palazzo Li Madou della Regione era presente una delegazione di atleti e dei vertici del Coni e del Cip. Diversi erano collegati da remoto: l’atleta Ilaria Cacciamani (Baseball Softball) direttamente dalla capitale nipponica, il tecnico della scherma Stefano Cerioni dalla Francia. Tutti hanno portato il proprio saluto, in diretta o con video messaggi.
In sala erano presenti lo schermitore dorico delle Fiamme Oro (Club Scherma Jesi) Tommaso Marini, il tecnico Giovanna Trillini, Assunta Legnata (paralimpica di atletica leggera). «C’è veramente una fame di vittoria in giro per le Marche e credo che lo sport e i nostri sportivi possano essere straordinari testimonial di quello che rappresentiamo -l’augurio di Acquaroli-. Sappiate che la comunità marchigiana vi sarà vicina, tiferà per voi a Tokyo e vi seguirà con molta attenzione. La nostra è una terra straordinaria che ha passato anni particolari: la crisi economica che ha portato tanti giovani ad allontanarsi per cercare lavoro e affermare un personale percorso di vita, poi il sisma che ha colpito gran parte del nostro territorio provinciale. Oggi la pandemia, con i suoi effetti impattanti».
«Voi rappresentate un’opportunità di riscatto per un territorio che ha voglia di tornare protagonista, di essere riconosciuto, scoperto e di affermarsi – evidenzia Acquaroli – I valori dello sport prescindono dall’agonismo, testimoniano la capacità di una comunità di saper affrontare le sfide. È bello partecipare, ancor più vincere. Oggi queste olimpiadi, per le Marche, nascono sotto una luce particolare, dopo che un marchigiano, alla guida della nazionale di calcio, ha portato in Italia un titolo che mancava da 53 anni».
Fabio Luna, presidente Coni Marche ha spiegato quanto sia «molto bello ritrovarsi, dopo cinque anni, per salutare la delegazione marchigiana in partenza per le Olimpiadi di Tokyo. Si tratta di una tradizione che il Coni Marche promuove insieme al Cip e alla Regione Marche da diversi quadrienni».
«Voglio manifestare –aggiunge – tutta la mia gratitudine agli atleti che hanno centrato la qualificazione ai Giochi: primo grande obiettivo di cui essere orgogliosi. Un ringraziamento particolare va anche a dirigenti, medici, preparatori e tecnici della delegazione; un parterre di varie eccellenze che ritengo rappresenti fedelmente il livello di consapevolezza e di professionalità del mondo sportivo marchigiano. Inoltre, è importante ricordare che, nonostante un periodo difficile, ancora una volta lo sport può dare un significativo contributo alla crescita e alla valorizzazione del nostro territorio. Questo il saluto più denso di significato per la delegazione in partenza per il Giappone».
Luca Savoiardi ha parlato delle Olimpiadi come di un «appuntamento importante dove lo sport unisce e include qualsiasi persona. Le Marche contribuiranno alla rappresentativa italiano con tre atleti paralimpici e un arbitro per il basket in carrozzina. Si faranno valete e terranno alto il nome inclusivo dell’Italia».
Giovanna Trillini ha parlato di «un’olimpiade sospirata. Si svolgerà senza pubblico e sarà un’esperienza strana per gli atleti. La vivranno per la prima volta, ma rimarrà sempre una competizione di grande emozione, dove ognuno dovrà concentrassi sull’obiettivo principale che rimarrà sempre la gara».
Gherardo Tecchi, presidente Federazione ginnastica italiana, ha parlato della presenza a Tokyo di «una delegazione ampia di atleti qualificati, con una buona parità di genere», mentre Assunta Legnate (che punta al triplete nel lancio del peso) ha sottolineato come sia «più facile vincere che riconfermarsi».
(foto di Giusy Marinelli)
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