Anche i medici di famiglia del Piceno scendono in campo in favore dei vaccini. Dopo l’appello della dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del Distretto Sanitario di Ascoli, che appena due giorni fa aveva evidenziato la necessità, specie per gli anziani e i più fragili, di provvedere al più presto alla vaccinazione per scongiurare le conseguenze peggiori di un eventuale contagio (leggi l’articolo), tocca ora ai medici di medicina generale di Acquasanta, Arquata, Roccafluvione, Venarotta, Palmiano, Montegallo e Comunanza sollecitare l’adesione alla campagna vaccinale da parte di coloro che per scelta, almeno per il momento, hanno scelto di non sottoporsi ad alcuna dose pur facendo parte delle categorie più a rischio.
«Siamo consapevoli – spiegano i medici – delle perplessità che hanno accompagnato e tuttora accompagnano, con sempre minore razionalità, l’atto di vaccinarsi contro il Covid. Diamo atto che, per alcuni aspetti, solo il tempo potrà aiutarci a comprendere eventuali effetti a lungo termine, una valutazione comune a tutte le vaccinazioni a cui ci si sottopone ormai da decenni.
Siamo invece molto contrariati che tra alcune categorie, come il personale sanitario e scolastico per citarne un paio, non si senta l’obbligo morale di vaccinarsi. A questo proposito, ci auguriamo che divenga presto obbligatorio».
Una presa di posizione piuttosto decisa quella dei medici di famiglia dell’area montana, che in queste settimane all’insegna della risalita dei contagi e del ritorno dei focolai anche nel Piceno cercano di mantenere alta l’attenzione su un tema così delicato sensibilizzando la cittadinanza e ribadendo ancora una volta l’importanza della vaccinazione.
«Una volta raggiunta una vasta fascia di popolazione vaccinata – proseguono – con la cosiddetta immunità di gregge, tutti coloro che non si saranno vaccinati saranno esposti a un rischio di contagio molto maggiore poiché le precauzioni obbligatorie saranno minori, se non del tutto assenti.
Tutti circoleranno liberamente, così come il Covid: è bene ricordare che, nei vaccinati, l’infezione si manifesta in maniera molto meno grave».
In attesa dell’immunità di gregge, come ricordato anche dalla dottoressa Picciotti, coloro che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione possono presentarsi al centro vaccinale di riferimento anche senza prenotazione.
«Per facilitare ulteriormente le cose – concludono i medici – è possibile anche richiedere la somministrazione del monodose Johnson & Johnson». Nella speranza che i vantaggi di un’unica inoculazione riescano a vincere le resistenze dei più scettici, compiendo così un ulteriore passo avanti nella battaglia alla diffusione del Coronavirus.
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