di Maria Nerina Galiè
La nuova impennata dei casi Covid – oggi 18 in più nel Piceno segnalati dal consueto bollettino regionale – per un terzo sembra riguardare Acquasanta, sede di un focolaio Covid scoppiato dopo un matrimonio a Paggese la scorsa settimana. Ieri i positivi erano 9. Oggi, 14 luglio, ne vengono registrati 15 con 45 persone in quarantena (vedi sotto la mappa comune per comune, del report regionale).
Sulla base del dato numerico la situazione nel piccolo comune dell’entroterra piceno sembra complicarsi, per il sindaco Sante Stangoni la vera preoccupazione è per i risvolti negativi sull’immagine e l’economia del paese.
IL DATO CHE NON CORRISPONDE – «Tutti i giorni – spiega il sindaco Stangoni – ricevo gli aggiornamenti dei nuovi positivi o di persone sottoposte a quarantena nel mio comune». Anche perché il primo cittadino è l’autorità locale preposta alla salute pubblica ed è tenuto a vigilare sul rispetto delle restrizioni imposte dal Dipartimento di prevenzione per quarantena e isolamento. «Posso dire – aggiunge – di non aver ricevuto nessuna notizia da ieri di altri positivi. Siamo fermi a 9 casi confermati».
Come si spiega dunque il numero che compare nel report dei contagi?
«E’ capitato anche altre volte che non fosse coerente con le informazioni in mio possesso. Può essere che abbiano registrato anche i positivi sottoposti al tampone di controllo. Oppure si tratta di persone che hanno la residenza ad Acquasanta, ma vivono altrove. Che non mi sia stato inviato oggi, per errore, l’aggiornamento? E’ possibile anche questo».
I RISVOLTI SULL’ECONOMIA DEL PAESE – In ogni caso il sindaco tiene a precisare che i contagi «non si stanno diffondendo a macchia di leopardo sul territorio comunale. Sono invece circoscritti a pochi nuclei familiari, dove tutti i membri sono chiusi in casa: perché, se non sono positivi, risultano contatti stretti quindi devono stare in quarantena».
C’è preoccupazione tra i residenti?
«Non per il virus, proprio perché il rischio sembra ormai arginato. I numeri possono anche aumentare, senza riguardare però altri ambiti. Sono invece preoccupati per il danno d’immagine che questa situazione sta provocando e quindi per quello economico».
Serpeggia il legittimo timore che, in questo periodo “buono” per far respirare le attività commerciali, i turisti si scoraggino a frequentare Acquasanta per via del Covid.
«Ma non c’è nulla da temere – assicura il sindaco – nessuno dei positivi è tra i titolari o gestori di negozi, pubblici esercizi e strutture ricettive».
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