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L’assessore Saltamartini:
«Nelle Marche la più bassa percentuale 
di deceduti covid tra i ricoverati»

SAN BENEDETTO - Non sappiamo ancora le richieste avanzate dagli addetti al lavoro (sanitari, politici e sindacalisti) al vertice regionale rappresentato dal presidente Acquaroli e dall’assessore alla Sanità, ma dalle dichiarazioni di quest’ultimo par di capire come, almeno per il Pronto Soccorso, presto arriveranno risorse e, per quel poco che si potrà reperire nelle Marche, anche personale
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Saltamartini a San Benedetto

di Epifanio Pierantozzi
Partiamo da un dato positivo, come spiega l’assessore alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini: «Le Marche hanno la più bassa percentuale di mortalità tra le persone ricoverate per Covid».
Saltamartini, insieme al presidente Acquaroli e al suo collega Castelli, ha avuto occasione di dare questa notizia prima dell’incontro con sindaci, sanitari e sindacati previsto all’auditorium Tebaldini, nel municipio di San Benedetto.
Un “incontro d’ascolto”, con assessore alla Sanità e il presidente Marche che ascoltano i “desiderata” di addetti ai lavori e politici locali prima di completare il Piano Socio Sanitario, le cui linee guida sono già ben chiare: riportare i servizi sanitari sul territorio.
SAN BENEDETTO: RIQUALIFICARE OD OSPEDALE NUOVO – «Interverremo con un nuovo ospedale a Fermo, mentre nell’Asur 5 (chiaramente a San Benedetto) dovremo decidere se riqualificare ciò che c’è o pensare a un nuovo ospedale. Non certo un ospedale unico” conferma Saltamartini.
«Stiamo ragionando su ospedali di prossimità o case della salute. Per quanto riguarda San Benedetto ben conosciamo i problemi di affollamento al Pronto Soccorso, ma siamo pronti a investire risorse».
POCHI MEDICI E INFERMIERI – «C’è da osservare come sia difficile reperire i sanitari. Ci sono pochi infermieri e le Marche hanno una carenza altissima di medici. Per preparare un infermiere ci vogliono almeno tre anni, mentre per medici specializzati – abbiamo già predisposto delle borse di studio per questo – si dovrà aspettare cinque anni. Poi, è anche difficile che scelgano di lavorare al Pronto Soccorso, preferendo altri reparti. Noi abbiamo più o meno lo stesso personale di Umbria e Toscana, ma con una diversa conformazione del territorio» spiega Saltamartini.
“NON CI SONO AREE NO VAX” – «A fine luglio, in regione, avremo un milione di vaccinati. Per quanto riguarda l’obbligo di vaccinazione tra i sanitari c’è una legge nazionale per gli Ordini professionali, che devono intervenire. Però constato come nelle Marche, tra i sanitari, ci sono molto meno di mille persone che non sono vaccinate, e magari aspettano dopo le ferie per farlo. Noto anche come in questa zona (Asur 5,ndr) non ci sono grandi resistenze o aree di no vax».
Infine, e lo ripete poi all’inizio del suo intervento davanti agli addetti ai lavori, «non facciamo la guerra tra poveri. Niente guerra di campanile».
A questo proposito vorremmo far notare come, per San Benedetto, una “guerra di campanile” sarebbe persa in partenza: sotto le torri ce ne sono decine e decine, sotto le palme neanche dieci.
Così non resta che sperare in una Regione che tenga conto dei numeri e non del potere (che San Benedetto non ha mai avuto) politico per disegnare una sanità pubblica a misura delle esigenze.

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