«Credo di poter avere facoltà di dire che il colpo di teatro di questa delibera regionale sull’ospedale di San Benedetto abbia molto a che fare con la tornata amministrativa autunnale. Del resto ad Ascoli non si vota».
Così Luigi Massa, primo cittadino di Offida, che interviene sulla delicata questione, dopo che la Regione ha modificato il Piano Sanitario 2020-2022 con la possibile previsione di realizzare un nuovo nosocomio in Riviera.
«Non conosco il referente del comitato Salviamo il Madonna del Soccorso che, in una sua recente esternazione, circa la ventilata localizzazione – in quanto non mi risulta che una Delibera di indirizzo equivalga a un progetto esecutivo, con relativa delibera di finanziamento – di un nuovo ospedale a San Benedetto, ha evidenziato il proprio biasimo per le dichiarazioni del sindaco di Spinetoli, Alessandro Luciani e di componenti della minoranza consigliare del Comune di Ascoli» attacca Massa.
«I colleghi sono stati biasimati per aver espresso un parere riguardo a una decisione calata dall’alto e senza alcun confronto con i livelli istituzionali territoriali -continua-. Come se il confronto tra enti fosse superfluo o concessorio e non una procedura, normale e doverosa, prevista nella definizione del Piano Sanitario Regionale. Nessuno è entrato nel merito dell’ipotetica localizzazione di un nuovo ospedale a San Benedetto che, a mio avviso, potrebbe essere una soluzione assolutamente legittima come altre, invero».
«Vorrei infatti precisare che non entro nel merito dell’azione del Comitato, in quanto credo abbia tutti i diritti di esprimere e portare avanti la sua battaglia, per una causa che ritiene giusta -spiega ancora Massa-. Mi permetto, però, di consigliare che uscite sibilline come “i soliti offidani”, non avendo alcuna ragione d’essere, rischiano di inficiare la credibilità sua e della causa che ritiene di sostenere. A meno che non voglia essere esso stesso massimo esponente di quel campanilismo sterile, strumentale e, forse, funzionale ad altre finalità e interessi che con la Sanità hanno poco a che fare».
«Al sottoscritto e a tutti gli offidani interessa una sanità che funzioni e che, da parte della Regione, si dia seguito alla già annunciata revisione del Piano Sanitario, visto che ne ha la legittimità e la responsabilità politica –conclude-. Si cominciasse con la sbandierata intenzione di rafforzare la sanità territoriale: a cominciare da un investimento sulla medicina di prossimità, sui medici di medicina generale, sulle Case della Salute e sui servizi socio sanitari per gli anziani non autosufficienti. Cosa vuole fare la Regione e quante risorse si intende investire e su questi temi dovrebbe confrontarsi con territori. A Offida il dibattito sulla localizzazione di una nuova struttura ospedaliera di primo livello, pur ritenendo l’area tra Spinetoli e Colli baricentrica, interessa poco. Come a tutti i cittadini del Piceno, auspichiamo che sulla sanità territoriale si investa».
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