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Sisma, arrivano altre 11 ordinanze
Ad Arquata 28 milioni per ripartire

RICOSTRUZIONE - I nuovi provvedimenti del commissario Legnini riguardano altrettanti comuni del cratere e diventano immediatamente esecutivi. Nel borgo del piceno importanti novità: per la prima volta si procederà direttamente a una ricostruzione pubblica dei centri storici, e quindi delle abitazioni private
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Sisma, sono state firmate oggi, e diventano immediatamente esecutive, undici nuove ordinanze speciali in deroga
del commissario straordinario Giovanni Legnini, per la ricostruzione dei centri storici e dei borghi più danneggiati dal terremoto del 2016.

Il commissario Legnini

Tra queste, ce n’è una dedicata specificatamente ad Arquata. Oltre al ripristino delle opere pubbliche funzionali nel centro storico, quasi completamente raso al suolo dalle scosse, si prevede il ricorso alla ricostruzione pubblica.

Sarà quindi il Comune a definire le aree e gli edifici da ricostruire secondo un progetto unitario che tenga conto della stretta correlazione con le numerose opere pubbliche da realizzare. Tra queste il ripristino della viabilità, i terrazzamenti del centro storico, il recupero della Rocca, del Palazzetto dello Sport, il rifacimento del municipio e di diversi edifici pubblici. Le opere previste dall’Ordinanza ammontano a 18 milioni di euro, ma se ne identificano già alcune altre, per un importo di ulteriori 28 milioni, per le quali viene intanto finanziata la progettazione.

Macerie ad Arquata

Le ordinanze consentono la realizzazione delle opere pubbliche urgenti e indispensabili per la ricostruzione privata utilizzando deroghe alla normativa per abbreviare i tempi di costruzione. Oltre al comune piceno, riguardano Accumoli (Rieti), Campotosto (L’Aquila), Cascia, Preci, Norcia e la sua frazione di Castelluccio (Perugia), Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Pieve Torina (Macerata) e le scuole di Montegiorgio (Fermo).

Con questi provvedimenti si prevedono nell’insieme circa 100 interventi, per ciascuno dei quali si indicano e si motivano le deroghe alle norme di carattere generale che si utilizzeranno per l’esecuzione. Le nuove opere comportano un impegno di spesa di 237 milioni di euro, di cui quasi 150 aggiuntivi, a valere sui fondi del commissario per la ricostruzione pubblica. Grazie alla corsia veloce delle deroghe, per gran parte di questi interventi che risultano propedeutici alla ricostruzione privata, si prevedono tempi di consegna molto più brevi.

Le nuove ordinanze introducono alcune innovazioni importanti. Ad Arquata e Castelluccio, ad esempio, si procederà direttamente a una ricostruzione pubblica dei centri storici, quindi delle abitazioni private, ed è la prima volta che viene applicato questo metodo. Le modalità saranno disciplinate con una nuova ordinanza, dopo il pronunciamento dei Consigli comunali e l’adesione dei proprietari privati.

In altri casi, come per Pieve Torina e la stessa Arquata, sono stati identificati gli interventi da eseguire in una fase
successiva, finanziandone intanto la progettazione. Vengono definiti, infine, nuovi meccanismi che consentono la demolizione pubblica degli edifici privati inagibili che interferiscono con la ricostruzione o in caso di inerzia dei proprietari.

«Prende corpo la strategia della ricostruzione dei centri storici più colpiti dal sisma, fin qui sostanzialmente paralizzata a causa delle grandi difficoltà progettuali e organizzative, determinate dall’elevatissimo grado di distruzione, ma anche dalla debolezza degli apparati pubblici- spiega Legnini-. In questo modello sarà centrale il ruolo dei sub commissari Fulvio Soccodato e Gianluca Loffredo, e degli Uffici Speciali delle quattro regioni, che assumono la nuova funzione di soggetti attuatori degli interventi pubblici, d’intesa con i Comuni. Nelle prossime settimane sarà approvato un nuovo pacchetto di Ordinanze in deroga per un altro gruppo dei Comuni che hanno avuto i maggiori danni».

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