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Ponte di Rubbianello, attesa
per la riapertura: senso unico
alternato o doppio ma solo per auto

MONTEFIORE - E' in corso un incontro dei responsabili del cantiere per decidere le sorti. Sul piede di guerra il sindaco Lucio Porrà. «Puntiglio dell'Anas. Misuriamo la Valdaso. In alcuni tratti non arriva a 5 metri» «Collaudo fatto ad aprile, cosa hanno fatto in due mesi?»
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Il giorno del collaudo del ponte

 

di Maria Nerina Galiè

Due province, di Ascoli e Fermo, divise da un ponte – quelli di Rubbianello – che non c’è verso di vedere riaperto, dopo 8 anni. Impotenti i due sindaci dei paesi alle estremità, Lucio Porrà di Montefiore e Meri Marziali di Monterubbiano, autori dell’ennesima lettera, inviata ieri 19 luglio stavolta alla Giunta ed al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

Il sindaco di Montefiore Lucio Porrà

Sul piede di guerra Lucio Porrà, pronto a firmare oggi stesso – se potesse – un’ordinanza per la riapertura.

Il ponte di Rubbianello, crollato nel 2013 quando di competenza della Provincia di Ascoli, ma passato all’Anas nel 2018, è stato collaudato ad aprile 2021. Solo poche settimane dopo la sentenza: non si può riaprire perché troppo stretto secondo la normativa vigente.

Come è potuto accadere?

«Perché in 8 anni non ci ha messo piede più nessuno. Nessuno si è preso la briga di misurare», la risposta secca del sindaco di Montefiore

«Il ponte dovrebbe avere una larghezza almeno pari a 6,5 metri, secondo i vertici dell’Anas, mentre va da 5,8 a 6,1 metri per un’ottantina di metri in lunghezza, nell’ultimo tratto verso Montefiore», spiega Porrà.

Unica soluzione: riallestire il cantiere in quel tratto e procedere con l’ampliamento per cui l’Anas ha già messo in conto circa 350.000 euro – ma, nel frattempo, riaprire la strada in senso unico alternato, regolato da un semaforo, oppure a doppio senso di marcia, ma solo per i mezzi leggeri.

Per i lavori infatti è necessaria la riduzione di carreggiata, con l’utilizzo dei new jersey

Il destino del ponte è al centro di un incontro che si sta svolgendo in queste ore tra Anas  e la ditta “Beani”, appaltatrice dei lavori.

«A questo punto – aggiunge Porrà – a me interessa che venga riaperto, ed in sicurezza. Non importa come».

Per il sindaco, in ogni caso, la decisione presa dall’Anas suona come “un puntiglio”: «Misuriamo tutta la Valdaso, da Montefiore a Comunanza. Ci sono tratti in cui la strada non arriva a 5 metri di larghezza.

Sembra che mettere i guard rail sia indispensabile. Ma dove sono nelle altre strade della zona, sempre di competenza Anas?

Inoltre, se c’è da rimettere mano al cantiere, sono passati due mesi dal collaudo: perché non l’hanno fatto prima?»

 


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