di Benedetto Marinangeli
“La A.S. Sambenedettese al fine di difendere i propri diritti, comunica di avere depositato in data odierna il ricorso al Tar del Lazio”. La stringata nota stampa del club rossoblù sta a dimostrare che Roberto Renzi non lascerà nulla di intentato pur di vedere iscritta la sua società in Serie C. Nei primissimi giorni della prossima settimana il Tar del Lazio prenderà una decisione che sarà definitiva. Poi il presidente della Figc Gabriele Gravina metterà la parola fine a questa stucchevole querelle.
L’avvocato Cesare Di Cintio dopo avere ricevuto le motivazioni della sentenza del Coni ha predisposto un ricorso estremamente dettagliato. Però i casi del passato non fanno nutrire speranze. Il Tar, infatti, non giudica sul merito, ma valuta eventuali incongruenze di legge e quindi si baserà molto su quello che ha scritto l’ultimo grado del giudizio sportivo e le obiezioni poste da Di Cintio. Parole quelle del Coni che difficilmente lasciano spazio a possibili ribaltoni.
Tre, infatti, sono gli elementi di diritto su cui si fonda la decisione del Coni. L’atto porta la data del 29 luglio e contiene le motivazioni del diniego del Collegio di Garanzia dello sport all’istanza presentata dalla A.S. Sambenedettese per chiedere l’annullamento della delibera del Consiglio federale della Figc del 16 luglio scorso.
Il primo. C’è un termine perentorio che è quello del 28 giugno 2021 oltre il quale non è ammessa – si legge nelle motivazioni – alcuna documentazione ulteriore. Bocciata dunque la richiesta di una proroga per ottenere in subordine una fideiussione a garanzia dei debiti.
Il secondo riguarda le competenze della Covisoc. La Samb ha contestato l’eccesso di potere di tale organo nell’aver consultato la Direzione Centrale Antifrode Anticorruzione e Trasparenza in merito alle operazioni messe in essere da Renzi per saldare i contributi previdenziali. Contestazione che il Coni ritiene infondata precisando al contrario che la commissione di vigilanza si è comportata diligentemente.
Il terzo elemento su cui si basa la decisione del Coni è sicuramente quello che pesa di più. È meramente tecnico ma essenziale ai fini della decisione. Riguarda la modalità di estinzione del debito. Il Coni scrive che quello adottato dalla neo società di Renzi “non è ammesso dall’ordinamento”. E la ragione sta nel fatto che “non di rado – si legge nella motivazione – le fattispecie di accollo così strutturate hanno un carattere fraudolento”. Tradotto vuol dire che può essere riconducibile ad forma di evasione di rilevanza penale.
Nel frattempo procedono le consultazioni del sindaco Piunti con l’imprenditoria locale. L’ultimo incontro ieri sera in cui è stata fissata una scadenza, per domenica prossima onde recuperare le quote necessarie a fondare una nuova società per l’eventuale iscrizione in Serie D. Sarebbero una decina gli imprenditori convolti dall’avvocato Roberto Ascani in questa operazione, con diversi che, pur partecipando alla riunione, si sono poi tirati indietro.
C’è poi la cordata che ha in Max Fanesi il referente e che sembrerebbe volere andare avanti da sola. Nel gruppo anche l’ex presidente del Fano Enrico Fattò Offidani. Comunque sarà compito del sindaco Piunti trovare la soluzione giusta. L’optimum sarebbe che i due gruppi si unissero per costruire un sodalizio solido che garantisca presente e soprattutto futuro alla derelitta Samb, ripartendo dalla Serie D.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati