Mancano ormai pochissime ore alla festa di Sant’Emidio e le celebrazioni dedicate al patrono cittadino stanno per entrare nel vivo. Al di là del canonico 5 agosto, però, da qualche anno a questa parte uno degli appuntamenti più attesi del calendario emidiano è senza dubbio rappresentato dal premio Emidius, istituito dal Comitato per i festeggiamenti in onore di Sant’Emidio.
Dopo aver omaggiato l’ex vescovo Giovanni D’Ercole nel 2019 e il sindaco Marco Fioravanti nel 2020, in occasione della terza edizione targata 2021 il comitato presieduto da Giancarlo Mari ha deciso di assegnare l’ambita onorificenza a don Carlo Lupi, sacerdote della parrocchia ascolana di San Giacomo della Marca, «per il suo fattivo impegno nella promulgazione del culto emidiano», come si legge tra le motivazioni.
Con l’assegnazione del premio, il Comitato intende riconoscere i meriti di coloro che si sono particolarmente distinti per l’attaccamento alla città e l’amore per Sant’Emidio. Caratteristiche che di certo non mancano a don Carlo Lupi, che da vent’anni a questa parte coltiva con fede e devozione un profondo legame con la città di Napoli ripercorso, peraltro, tra le pagine di “Storia di un gemellaggio”, il libro pubblicato da Capponi Editore e che ha visto Daniele Ricciotti e Sergio Spurio, con la collaborazione di Erminia Tosti Luna, al fianco del sacerdote ascolano (leggi l’articolo).
Le origini del rapporto tra il Piceno e il capoluogo partenopeo risalgono agli anni in cui don Carlo era sacerdote della parrocchia di Folignano, che con Napoli condivide il patrono San Gennaro. Nel 2015, poi, il gemellaggio è stato esteso all’intera diocesi di Ascoli, dato che il compatrono di Napoli è lo stesso Sant’Emidio.
La premiazione è andata in scena nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 agosto, nella sala della Vittoria della Pinacoteca civica, in concomitanza con la presentazione del libro di don Carlo, visibilmente emozionato e sorpreso per un riconoscimento così importante e decisamente inaspettato.
Come recita il documento redatto dal Comitato per i festeggiamenti in onore di Sant’Emidio, negli anni don Carlo Lupi ha promosso «numerosi pellegrinaggi che hanno permesso di far conoscere il culto di Sant’Emidio anche fuori da Ascoli».
Un premio meritato «per la determinazione con cui ha raggiunto l’obiettivo di creare un gemellaggio tra la diocesi di Napoli e quella di Ascoli, dimostrando un amore incondizionato per la Chiesa e per la nostra città e individuando nel culto per il nostro Sant’Emidio il punto di unione tra le due comunità, e per aver dato la testimonianza tangibile di quanto fatto attraverso una ricca pubblicazione con cui ha reso omaggio alla nostra diocesi e all’intera città di Ascoli Piceno.
“Storia di un gemellaggio” rappresenta la viva testimonianza di un’esperienza unica e straordinaria, ma è anche memoria di un evento che per vent’anni è stato espressione di fede mai affievolita e segno di speranza per il futuro».
Nell’occasione il Comitato ha anche assegnato una targa a Sonia Ciancotti, sorella di don Angelo, parroco del Duomo prematuramente scomparso e tra i principali promotori del premio Emidius.
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