di Benedetto Marinangeli
Una pericolosa fase di stallo. Il rischio che il calcio scompaia definitivamente da San Benedetto non è poi un’ipotesi così peregrina. Quando sembrava che tutto dovesse portare ad un ritorno di Franco Fedeli al comando del club del Riviera delle Palme ecco il niet della Figc. Ieri mattina il sindaco Piunti era andato direttamente nella villa al mare, a Santa Marinella, dell’ imprenditore romano ed era riuscito a strappargli un “sì” per un rientro in società con il gruppo degli imprenditori sambenedettesi.
Ma c’era da superare la norma ostativa a questa operazione e cioè sempre l’articolo 52 nel comma 10 del Noif. Nella lettera B, infatti si legge che “viene consentito alla città della società non ammessa a partecipare con una propria società ad un campionato della Lnd anche in sovrannumero purchè lo stesso club non abbia soci e o amministratori che abbiano ricoperto negli ultimi cinque anni il ruolo di socio, amministratore e/o dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione alla Figc”.
Situazione che in un primo momento sembrava essere rivolta solo a Domenico Serafino, con Fedeli che quindi poteva rientrare in gioco in base ad una interpretazione larga di questa normativa. Ed invece questa mattina la doccia gelata. Fedeli si è sentito con il presidente della Figc Gabriele Gravina e con l’ufficio legale della Figc che praticamente gli hanno confermato che l’articolo 52 non gli consente di rientrare alla Samb nonostante che il 10 giugno 2020 abbia passato il testimone allo chansonnier calabro-argentino e poi fallita il 4 maggio scorso. Né a lui né ai suoi congiunti, compreso il figlio Andrea.
Giocoforza Fedeli è costretto ad alzare bandiera bianca. «L’operazione – dice l’ex patron rossoblù – è molto difficile. Stiamo cercando di trovare una soluzione con Gravina, i legali e l’amministrazione comunale. Vediamo. Un mio coinvolgimento da esterno? Non so. Probabilmente no. Se non posso essere protagonista che torno a fare?». Insomma anche questa ancora di salvataggio sembra essere fallita.
Ed ora cosa accadrà. La cordata sambenedettese continua a lavorare nel tentativo di allargare la sua compagine ma incontra i no di numerosi imprenditori. Senza dimenticare, poi quelli che in un primo momento avevano dato la loro adesione e che poi si sono tirati indietro. Insomma una situazione estremamente delicata. Alla finestra c’è sempre il pool dell’ imprenditore Francesco Angelini che comunque non riscuote i favori del sindaco Piunti.
Per il momento, alter non datur. Comunque sta uscendo fuori un’ amara verità e cioè che a San Benedetto sembra impossibile fare calcio a certi livelli e rivivere i momenti belli della storia della Samb. Il cero si consuma e la processione non cammina.
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