di Andrea Ferretti
Il fenomeno delle “baby gang”, balzato alla cronaca negli ultimi giorni dopo alcuni incresciosi episodi avvenuti a San Benedetto – ma anche nella vicina costa teramana tanto per non allontanarci molto – fa intervenire il sindacato di Polizia Sap che si rivolge, come avvenuto in passato (ultima la richiesta di rinforzare il Commissariato di San Benedetto per il periodo estivo, come è poi avvenuto), al prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis.
Il segretario provinciale del Sap, Massimiliano d’Eramo, torna a mettere il dito nella piaga dopo le recenti dichiarazioni dell’assessore comunale al decoro urbano di San Benedetto, Gian Luigi Pepa, il quale ha auspicato l’invio di quindici poliziotti della Questura in aggregazione al Commissariato sambenedettese.
«E’ una affermazione priva di ogni logica contestuale – dice d’Eramo – per il ruolo che rivesto, quello di segretario del Sap che tutela 170 lavoratori della Polizia di Stato operanti nella provincia di Ascoli. Per questo ho scritto al prefetto ricordando che la linea di questo sindacato è chiara da sempre: la provincia di Ascoli versa in condizioni disastrose per carenza di personale per l’età anagrafica molto elevata degli operatori in servizio.
Col numero di uomini a disposizione, come abbiamo ribadito anche al questore (Alessio Cesareo, ndr) in un recente intervento, a fatica si riescono a fronteggiare le incombenze ordinarie dei vari uffici e, con enorme spirito di abnegazione, il personale copre doppi turni di straordinario per esigenze di ordine pubblico.
Credo che il compito di un assessore non sia quello di indicare all’organo di Governo della provincia o all’organo tecnico della Polizia di Stato le modalità con cui risolvere problematiche, che certamente preoccupano tutti.
Credo anche che l’assessore andrebbe informato che, ad oggi, la Questura di Ascoli invia ogni settimana 8-10 poliziotti a rinforzo al Commissariato di San Benedetto e che non sarebbe possibile inviarne altri, a meno che non si decida di chiudere dei servizi essenziali per il cittadino, anche di San Benedetto, come passaporti, licenze, autorizzazioni varie, ecc.
Sono convinto della necessità di un intervento per fronteggiare i fatti gravi accaduti a San Benedetto, ma non è accettabile che tale soluzione venga trovata sulla pelle di colleghi che già sacrificano diritti contrattuali e situazioni personali».
Va infine sottolineato come l’azione del Sap, riguardo alla situazione di San Benedetto e del suo Commissariato, parte da molto lontano. Risale infatti allo scorso 22 marzo, cioè cinque mesi fa, l’incontro avvenuto in Comune tra lo stesso d’Eramo e il sindaco Pasqualino Piunti. Si parlò della situazione del locale Commissariato e del personale ridotto all’osso.
A proposito di “baby gang” o pseudo tali, sarebbe sì il caso di affrontare con decisione il fenomeno, e ovviamente stroncarlo sul nascere. Ma anche di farlo restando con i piedi ben saldi a terra. Ovvero senza esagerare e, soprattutto, non paragonando alcuni episodi, che fortunatamente restano abbastanza sporadici, a quelle che sono le pericolose “attività” delle vere baby gang.
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