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Ascoli, Neri traccia la linea:
«A Udine con mentalità vincente,
vogliamo essere protagonisti»

SERIE B - Domani il primo impegno ufficiale dei bianconeri nella nuova stagione sportiva. Il presidente ha buone sensazioni dopo le prime amichevoli: «Siamo una squadra rodata, con un misto di esperienza e gioventù. I tifosi ci porteranno 4/5 punti, il loro ritorno allo stadio sarà un segnale di ritorno alla normalità»
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di Salvatore Mastropietro

A circa tre mesi dall’ultima partita ufficiale è di nuovo giorno di vigilia in casa Ascoli. Dopo le due amichevoli contro Viterbese e Napoli domani la squadra bianconera scenderà in campo per il secondo turno di Coppa Italia in un palcoscenico importante come quello della “Dacia Arena” di Udine. Il precampionato ha fornito buone sensazioni all’ambiente in vista di una stagione che si appresta piuttosto dura, ma in cui si dovrà fare necessariamente meglio rispetto alle ultime due stagioni.

Il presidente Carlo Neri

Di questo avviso è anche il presidente Carlo Neri, che ha sottolineato proprio quanto di buono fatto nell’ultimo test match contro una big del calcio italiano come il Napoli: «Contro il Napoli abbiamo dimostrato d’essere una squadra rodata. Quando sei in svantaggio contro uno dei top club, ma hai la mentalità di rimettere subito la palla al centro per recuperare, denota grinta e personalità, caratteristiche che fanno parte del nostro gruppo, un misto di esperienza e gioventù. Un esempio su tutti l’esperienza di Botteghin, che ha condiviso il progetto Ascoli con grande entusiasmo, e la gioventù di Caligara, uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico italiano».

Il presidente Neri e Pulcinelli

Proprio l’acquisto in prestito con obbligo di riscatto del centrocampista classe 2000 è arrivato mediante un corposo investimento economico da parte della società: «Del ritorno di Caligara va dato merito a patron Pulcinelli, che investe denaro ed energie nell’Ascoli. Anche quest’anno il Patron ha tracciato il solco della stagione. Una stagione in cui l’Ascoli punta ad essere protagonista attraverso il lavoro, tanto lavoro, e l’umiltà. Quest’anno il primo grande acquisto è stata la conferma di mister Sottil, affiancato da un ds di esperienza e capacità».

Il presidente ha affrontato anche il tema della riapertura parziale degli impianti: «Il ritorno dei tifosi allo stadio per l’Ascoli rappresenta da una parte un surplus di 4-5 punti in classifica – l’ho sempre sostenuto – dall’altra un ritorno alla normalità, che, comunque, deve avvenire sempre nel rispetto delle regole. L’entusiasmo che hanno dato la vittoria degli Europei e i grandi risultati ottenuti alle Olimpiadi hanno infuso un segnale fortissimo di fiducia, che si ripercuoterà inevitabilmente sull’economia. La fiducia è uno degli indici più importanti per la ripartenza economica. Il campionato di Serie B è il campionato delle città, delle realtà locali e del territorio e Ascoli rappresenta in tutto e per tutto una città che è una cosa unica col territorio che rappresenta. Come diceva sempre Costantino Rozzi, l’Ascoli è la regina delle Marche; qui i bambini non tifano Inter, Milan, Juventus, non sognano di esordire a San Siro. Qui i bambini vanno a dormire con indosso la maglia bianconera, tifano solo Ascoli e sognano di esordire un giorno al Del Duca. Ecco, questa è Ascoli».

Sulla sfida di Coppa Italia con l’Udinese, il Presidente Neri sostiene: «L’Udinese è una delle realtà più fulgide del panorama calcistico nazionale. L’affronteremo con la mentalità che ci appartiene, con quello spirito che ci porta a giocare per vincere tutte le partite. Sappiamo chiaramente che non succederà, ma questa è e deve essere la nostra mentalità. Sul format della Coppa Italia auspico una riforma che ponga attenzione sui club di categoria inferiore. Mi spiego meglio: bisognerebbe giocare in casa delle squadre provenienti dal campionato cadetto e non viceversa, perché questo da un lato garantirebbe maggiore equilibrio e, di conseguenza, maggiore incertezza del torneo in favore dello spettacolo, dall’altro lato favorirebbe l’afflusso di un gran numero di tifosi allo stadio, richiamati dal prestigio di vedere la propria squadra confrontarsi con quelle di massima serie».


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