Sveglia presto, colazione e alle 8,30 si parte con il risveglio muscolare. Calcio e pallavolo ovviamente non possono mancare, ma c’è spazio anche per tennis, basket, rugby, pattinaggio e un po’ di sana bicicletta, senza dimenticare l’attività di prevenzione, fondamentale per la crescita.
Tra sport, merende e attività ricreative il tempo vola ai centri estivi di Asterix, il progetto curato dal professor Riccardo Spurio che da 14 anni a questa parte offre ai bambini del territorio la possibilità di trascorrere l’estate riscoprendo l’importanza e i valori della pratica sportiva. E puntualmente all’ora di pranzo, quando è ora di salutare gli amici e tornare a casa, c’è sempre qualcuno che vorrebbe restare a giocare ancora un po’. Il motivo? Basta trascorrere qualche ora insieme ai ragazzi di Asterix per scoprirlo.
«La nostra è una grande famiglia – conferma Riccardo – di cui fanno parte i bambini, ma anche i loro genitori, il mondo della scuola e tutte le aziende che ci sostengono nel promuovere quotidianamente l’attività motoria di base e lo sport giovanile tra le nuove generazioni.
Credo fermamente che lo sport possa e debba essere uno strumento strategico per salvaguardare l’equilibrio del domani. Una società libera presuppone educazione e cultura delle regole: in fondo, Asterix è anche questo».
Dopo il grande successo delle passate edizioni, anche quest’anno Asterix ha fatto tappa ad Ascoli, Acquasanta e Roccafluvione, con le grandi novità rappresentate dai centri di Caselle di Maltignano, Centobuchi e Pedaso, che per la prima volta hanno ospitato un progetto che da quasi vent’anni a questa parte continua a crescere senza sosta nel nome dello sport e del sociale.
«Da 18 anni – racconta Riccardo – proponiamo un percorso gratuito di educazione motoria per 76 scuole dell’infanzia del territorio, avvalendoci della consulenza di collaboratori altamente qualificati. Nel periodo estivo, invece, vanno in scena i nostri campus di sport, musica e inglese.
Oltre alle nostre bellissime montagne rappresentate da Acquasanta e Roccafluvione, scendendo in citta siamo presenti ad Ascoli e Maltignano, con le due new entry d’eccezione rappresentate da Centobuchi e Pedaso. La nostra mission è proporre dei centri estivi di qualità e accessibili a tutti grazie al sostegno offerto alle famiglie dalle venti aziende che ci accompagnano in questa esperienza e dai circa quaranta ragazzi, tra laureati e laureandi, che ci aiutano quotidianamente per tutta l’estate. Per noi lo sport deve essere un diritto, come la scuola».
Come da qualche anno a questa parte, “English & Sport” è stato scelto come tema principale dei centri estivi. Un binomio decisamente vincente, che in queste settimane ha visto impegnati centinaia di bambini tra apprendimento linguistico e pratica sportiva, due autentici pilastri del modello Asterix.
«Fino al compimento dei 12 anni – spiega il prof Spurio – i ragazzi dovrebbero fare atletica e ginnastica di base per completare al meglio il loro percorso coordinativo, che una volta concluso consentirà loro di orientarsi con più consapevolezza verso le discipline per cui sono maggiormente portati. In questo senso, il tennista Jannik Sinner ha praticato sci a livello agonistico fino a tre anni fa, per poi diventare un fenomeno del tennis.
Come per le altre attività didattiche, che restano fondamentali e che per questo vengono quotidianamente affiancate alla pratica sportiva durante i nostri centri estivi, i giovani andrebbero seguiti da professionisti competenti. I docenti di educazione fisica devono essere i primi talent scout: sono convinto che presto si tornerà al movimento praticato nelle piazze e oratori, e allora toccherà alla scuola rappresentare la miglior fonte di istruzione per formare i campioni delle prossime Olimpiadi».
Secondo Riccardo Spurio, che nel settore vanta ormai un’esperienza ultratrentennale, il mondo dello sport ha bisogno di un netto cambio di passo, lo stesso che lo staff di Asterix cerca nel suo piccolo di mettere in pratica con le nuove leve del territorio. E i risultati non tardano ad arrivare, dato che è già sufficiente qualche giorno di attività motoria collettiva per restituire ai bambini una maggiore padronanza della coordinazione abbinata a una nuova consapevolezza del proprio corpo. I traguardi più importanti, però, restano quelli raggiunti sul piano del divertimento e delle relazioni sociali, con i ragazzi di Asterix che ogni giorno fanno puntualmente ritorno a casa con un bel sorriso stampato in volto.
«Purtroppo – prosegue Riccardo – troppo spesso le istituzioni sportive pensano al prodotto finito, ma l’atleta di domani va costruito e formato dal basso, a partire dall’attività di base. In Croazia e in Albania i programmi della scuola primaria prevedono ben nove ore settimanali di educazione fisica, mentre l’Italia è l’ultimo Paese in Europa per lo sport praticato a scuola dai 4/5 anni di età fino ai 12.
La salute va allenata anche così, attraverso l’educazione e la prevenzione. Da noi lo sport è fatto più di poltrone che di motricità di base, ma è proprio da queste premesse che nascono il buon cittadino e l’atleta del futuro».
Come già anticipato, l’impegno di Riccardo e i suoi ragazzi per il territorio non si limita infatti alla sola attività sportiva. Oltre alle lezioni quotidiane di inglese, all’interno dei centri estivi targati Asterix trovano spazio l’educazione musicale, con una serie di incontri tenuti dal professor Matteo Luigi Sabatini, e anche gli amici a quattro zampe, che attraverso il progetto “Un cane per amico” – promosso in collaborazione con la Ciam – hanno la possibilità di trascorrere del tempo in compagnia dei più piccoli e di farsi conoscere e apprezzare più da vicino.
Con i centri estivi ormai giunti al termine – fatta eccezione per quello attivato al centro sportivo “Pennile di Sotto”, che ospiterà i giovani amici di Asterix fino al 3 settembre – per Riccardo e la sua squadra è tempo di tracciare un bilancio dell’esperienza di quest’anno, con un occhio ai risultati raggiunti anche in campo sociale e in attesa di annunciare qualche novità per il prossimo anno. D’altra parte, come nel mondo dello sport, anche nell’universo Asterix l’ultima parola spetta sempre al campo, e in questo caso le grandi soddisfazioni sul piano sociale la dicono davvero lunga sulla formula vincente del progetto Asterix.
«Il fatto che molte aziende entrino a far parte della nostra realtà – sostiene Spurio – significa che stiamo lavorando bene e che le iniziative che proponiamo stanno ottenendo il riconoscimento che meritano. La difficoltà principale sta nel trovare il giusto equilibrio tra la componente sociale, imprescindibile al giorno d’oggi, e quella manageriale.
Tra tutte le iniziative che stiamo portando avanti, voglio ricordare in particolare la Settimana dello Sport che abbiamo promosso ad Arquata dal 12 al 17 luglio. Avendo lavorato lì per quattro anni sono molto legato a quel territorio, ma temo che dalla terribile esperienza del sisma le luci dei riflettori sulla comunità di Arquata si stiano lentamente spegnendo. Ad ogni modo siamo stati accolti benissimo: abbiamo cercato di offrire il nostro sostegno a bambini e ragazzi che hanno un grande bisogno di fare sport in un territorio gravemente ferito dal terremoto.
Personalmente – conclude – ho sempre preferito cercare soluzioni anziché consensi. La scuola è un’istituzione fondamentale per la crescita dei giovani, così come le famiglie e gli insegnanti. Cerchiamo sempre di coinvolgere associazioni, enti e comuni nelle nostre iniziative: nella maggior parte dei casi le amministrazioni accolgono a braccia aperte le nostre iniziative, ma se anche qualcuno non lo ritiene opportuno noi proseguiamo comunque nel nostro percorso più concentrati che mai.
Del resto, il nostro obiettivo è migliorare sempre di più, per fare il bene delle 76 scuole, dei 9000 bambini e delle aziende che hanno riposto la loro fiducia in noi».
(articolo pubbliredazionale)
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