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Le bacheche per i turisti?
Meglio non guardarle

ASCOLI - Sia quelle cartacee coperte da un foglio di plexiglass che quelle elettroniche sono quasi tutte distrutte. Vennero ideate per agevolare le persone che vengono a visitare la città, che ormai fanno però da sole grazie a mappe cartacee e app varie
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di Andrea Ferretti

 

Qualche settimana fa l’associazione “Ascoli Nostra” aveva assegnato lo “Scorfena della settimana” (la classifica delle brutture cittadine) alle bacheche turistiche. Si riferiva a quelle incorniciate nella struttura in ferro e protette (si fa per dire) da plexiglass trasparente. Quelle che un turista – ma anche tanti ascolani farebbero bene a leggere alcune informazioni sulla loro tanta amata città di cui non sanno quasi nulla – dovrebbe leggere per orientarsi e capire di fronte a cosa si trova in quel momento.

La bacheca danneggiata

Queste bacheche, che vennero donate all’Amministrazione comunale dalla Fondazione Carisap sono state lasciate nel totale abbandono. Spaccate, piegate, divelte, date alle fiamme. Di tutto, di più. E stanno ancora lì, le poche rimaste, ma in alcuni casi è impossibile leggere cosa ci sia scritto.

Poi fu il momento delle bacheche in stile moderno. Resistono ancora bene quelle in metallo dove sono riportate le indicazioni (solo quelle) dei monumenti e dei principali siti turistici, abbellite e colorate con gli stemmi dei Sestieri della Quintana.

Stanno invece scomparendo, abbandonate e semi distrutte, quelle elettroniche che fanno fare davvero una brutta figura alla città. Vennero posizionate per promuovere le iniziative dell’Amministrazione comunale e potevano trovarvi spazio anche eventuali sponsor. Un’idea niente male. E, quindi, durata pochi anni.

Emblematica quella posizionata all’angolo dove si incrociano cardo e decumano o, per far prima, Corso Mazzini e Via del Trivio. E’ stata divelta con un corpo contundente, poi spaccata. Non si legge più niente. Siamo nel cuore della città, nel punto dove transitano quasi tutti i turisti che giungono ad Ascoli. La bacheca va ripristinata o, ancor meglio, rimossa prima possibile. A questo punto, meglio niente che quell’obbrobrio.

Un particolare della bacheca

I responsabili? Sono gli stessi giovani, la maggior parte minorenni, molti dei quali nei dopocena dei weekend, obnubilati dall’effetto branco, si trasformano in “abituali consumatori di atti vandalici”. Cosa lasciano alle loro spalle? Rue piene di bottiglie di vino e birra spaccate, fioriere prese a calci e distrutte e… quello che capita al momento.

Responsabili che potrebbero avere un volto e un nome. Ma funziona il sistema di videosorveglianza in centro, che venne presentato e sbandierato a cavallo dei due millenni come la novità che avrebbe rivoluzionato la vita di Ascoli facendo dormire sonni tranquilli a residenti e commercianti? C’è qualcuno che visiona le immagini e poi, magari, interviene? La maggior parte degli ascolani, soprattutto i commercianti, è convinta di no.

E il turista che dice? Per fortuna non si scoraggia, anzi. In suo aiuto ci sono le audioguide del trenino, le app più svariate su cellulari e tablet e le vecchie piantine cartacee della città che non tradiscono mai.


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