Manca solo la determina della direzione di Area Vasta 5 per ufficializzare altre sospensioni per operatori sanitari non vaccinati. Si tratterebbe di 6 infermieri che, in ragione di quanto stabilito dalla Commissione appositamente istituita i primi di agosto, non sono ricollocabili ad altre mansioni.
Pertanto, secondo la legge che non ammette eccezioni, verranno sospesi senza stipendio fino al 31 dicembre.
Gli altri cinque: uno era “assente dal servizio al altro titolo”, un altro non ricopriva un ruolo per cui è previsto l’obbligo di vaccinarsi, il terzo non era più in servizio dal 4 maggio scorso. Per due è scattata la sospensione dal posto di lavoro. Così recitava la determina del direttore di Area Vasta 5 del 17 agosto scorso.
I 6 infermieri, oggetto dell’ultima segnalazione arrivata dall’Asur che nel frattempo ha fatto ulteriori verifiche (come chiedere il certificato di esonero dalla vaccinazione), lavorano in reparti diversi degli ospedali del Piceno.
Il fatto di doverli sostituire quindi, per la durata del provvedimento, rappresenta un problema “gestibile” per le strutture che tuttavia soffrono di una cronica carenza di organico.
«Se ci trovassimo invece a dover sospendere personale impegnato in uno stesso reparto avremmo enormi difficoltà – aveva detto Cesare Milani, parlando con preoccupazione dei possibili scenari che gli si potevano aprire su questo fronte, non dei casi poi finiti sul suo tavolo oggi – così come se dovessimo sostituire uno o più operatori altamente specializzati.
Un esempio: se da un giorno all’altro ci mancassero infermieri addetti alle dialisi, non riusciremmo formarne altri in poco tempo e potrebbero verificarsi disservizi per l’utente».
m.n.g.
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