A Porto Sant’Elpidio (Fermo), le Volanti della Polizia sono intervenute in via Canada dove erano stati segnalati due soggetti che, con un tubo di metallo, stavano danneggiando le vetture in sosta.
Pochi istanti prima dell’arrivo degli equipaggi sono saliti sulla loro auto per allontanarsi, nonostante le due gomme anteriori sgonfie.
Alla vista delle auto della Polizia, poi, uno dei due è sceso fuggendo a piedi e facendo perdere le tracce.
Il conducente, invece, è stato fermato e identificato. Si tratta di un 40enne albanese residente a Milano.
L’uomo ha opposto resistenza colpendo gli agenti con calci e pugni (ripetutamente anche il finestrino dell’auto della Polizia sfondandolo) ma alla fine è stato bloccato e ammanettato.
Ma non è finita qui. Portato in Questura, ha continuato i suoi comportamenti minacciosi e violenti, colpendo più volte con calci sia la vettura di servizio che i poliziotti, due dei quali hanno riportato lievi lesioni.
Nel frattempo è stato perquisito a fondo il veicolo e sono saltati fuori il paletto in ferro don cui avevano avevano sfondato i finestrini di tre auto in sosta, una bomboletta di spray urticante, la chiave di una auto di lusso, un coltello con lama di 5 centimetri e un borsello contenente i suoi documenti di identità e un mazzo di chiavi. E’ stato tutto sottoposto a sequestro.
Per il 40enne, che forse aveva anche assunto sostanze stupefacenti, è stato richiesto l’intervento di personale sanitario del 118, ma lui si è rifiutato di sottoporsi agli accertamenti.
E’ scattata quindi anche la perquisizione domiciliare, e nell’abitazione situata a Porto Sant’Elpidio sono stati rinvenuti, e sequestrati, altri arnesi per lo scasso e le effrazioni: una tronchese e un’ascia.
I reati? Una sfilza: resistenza e violenza continuata a pubblico ufficiale, tentato furto aggravato, danneggiamento aggravato, lesioni e porto del coltello-
Dopo essere stato trattenuto in una cella di sicurezza della Questura e dopo l’udienza di convalida, il Tribunale di Fermo ha disposto la sua carcerazione nella locale casa di reclusione.
Continuano intanto le indagini per identificare il complice che ha precedenti per gravi reati contro la persona e il patrimonio commessi nel nord Italia.
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