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Vaccini: «Stiamo recuperando ragazzi
e insegnanti, ma c’è chi va al pvp
per chiedere l’esonero»

CORONAVIRUS - Le somministrazioni nel Piceno, dagli effetti del green pass al plauso ai giovani per essere i primi nelle Marche. La terza dose, "addizionale" e "booster". Il punto con il dottor Claudio Angelini, direttore del Sisp dell'Area Vasta 5
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Il dottor Claudio Angelini

di Maria Nerina Galiè

Vaccini: gli effetti del green pass nel Piceno e terza dose.

Il dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5, fa il punto della situazione.

Inutile ribadire che non c’è altra strada conosciuta, al momento, per uscire dalla pandemia, per evitare di intasare gli ospedali e di tornare a dad e chiusure di attività. E’ questo che ha indotto il governo a prevedere l’estensione del green pass in ambienti lavorativi, dal 15 ottobre.

E sembra che il sistema funzioni. I primi di agosto gli slot dei punti vaccinali per la popolazione erano ormai vuoti.

«Come è scattato l’obbligo del green pass per accedere ai locali o partecipare a concerti e manifestazioni – ricorda il dottor Angelini – ne abbiamo recuperati molti, soprattutto giovani.

Adesso stiamo recuperando anche diversi insegnanti. Il camper sanitario, che da quasi due mesi fa un servizio “porta a porta”, sta aiutando molti indecisi o persone che hanno difficoltà a raggiungere i punti vaccino».

Accanto ai convinti no vax, ci sono quelli che alla fine hanno preferito il farmaco alla perdita del posto di lavoro, anche se temporanea. Ma c’è anche un’altra categoria: «Alcuni – è sempre il direttore del Sisp che parla – chiedono ai nostri medici vaccinatori il certificato di esenzione dal vaccino».

E spiega: «Bisogna distinguere tra l’obbligo di essere vaccinati ed il green pass».

«L’obbligo – aggiunge il medico – attiene al personale sanitario, gli amministrativi sono esclusi. Per non incorrere nella sospensione dal lavoro, prevista dal decreto 44, l’omissione o il differimento per motivi di salute non devono essere documentati, ma supportati da un’autocertificazione. La stessa deve contenere un certificato del medico curante, che ovviamente si assume la responsabilità di quanto sottoscrive. Noi non dobbiamo sapere quale sia la patologia che sconsiglia il vaccino. Ci basta che il medico dica che l’utente rientra nei casi previsti per l’omissione o il differimento».

Ci saranno dei controlli per dichiarazioni mendaci?

«Ancora non abbiamo tali indicazioni. Ritengo plausibile che si faranno controlli a campione».

Discorso diverso invece il green pass, che probabilmente sarà reso valido fino ad un anno dalla copertura completa (ora è di nove mesi), «salvo il fatto che evidenze scientifiche non dicano il contrario», è sempre Angelini. Ed  aggiunge: «Il green pass prevede l’esonero dalla vaccinazione. Cioè il riconoscimento di patologie o condizioni che mettono in regola il cittadino non vaccinato. Oltre a determinate patologie che prevedono l’esonero, ci sono anche,  ad esempio, i casi di trombosi dopo la prima dose o reazione allergica grave ad un componente del vaccino.

In questo caso il certificato può essere fatto dal medico curante o da un medico vaccinatore. Quindi sì, ci sono state persone che si sono recate nei pvp per farsi esentare. E’ ovvio che prima di procedere, il professionista deve fare tutte le valutazioni del caso».

La Casa della Gioventù, pvp di Ascoli

Tra i “recuperi” dai primi di agosto – i  pvp viaggiano al ritmo di 400, 500 vaccini al giorno adesso nei punti vaccino di Ascoli e San Benedetto – ci sono stati diversi ragazzi, tra i 12 e i 19 anni. Dati dell’Ufficio scolastico regionale alla mano il Piceno è in testa per la percentuale di somministrazioni nella categoria “giovani” rispetto alle altre province.

Angelini: «E’ un buon segno, che l’esigenza sia nata dal green pass o da una maggiore consapevolezza da parte loro, meritano comunque un plauso. Speriamo che continuino così».

L’inizio della scuola è l’evento che maggiormente preoccupa l’esperto in prevenzione della salute pubblica: «Resta il problema della popolazione scolastica che ha meno di 12 anni e quindi del maggior rischio di diffusione del contagio negli asili, elementari e primi anni delle medie. Vedremo cosa accadrà».

Nel frattempo sono arrivaste precise indicazioni ministeriali su come proteggere la popolazione fragile: da domani, 20 settembre, si parte nell’Area Vasta 5 con la somministrazione della terza dose, chiamata “addizionale”, ai malati di precise patologie. Saranno vaccinati, per la maggior parte, nei reparti ospedalieri che li hanno in carico.  Alcuni dai medici di medicina generale, in ambulatorio o a domicilio. Per altri, ma saranno pochissimi, si apriranno appositi slot di prenotazione e potranno recarsi nel pvp in una linea loro dedicata.

«Poi ci sarà la dose “booster” – sottolinea Angelini – ed una sorta di acceleratore che incrementa il sistema immunitario. Sarà per tutta la popolazione, seguendo un ordine che ci verrà dato ma sempre partendo dalle categorie più a rischio». 

 

 



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