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Ciclismo velocità, Francesco Ceci
costretto ad abbandonare la pista
dopo il 34° titolo italiano

SPORT - L’incredibile storia dello sprinter ascolano che chiude la carriera con l’ennesimo tricolore sul petto. Ma anche con una ferita nel cuore dopo l’incomprensibile decisione della Federazione di puntare sugli under 23 in vista delle Olimpiadi 2024 e 2028. Da quasi un anno lavora come agente della Polizia Penitenziaria e aspetta il nuovo velodromo di Campolungo per poter allenare i suoi successori. Team Ceci da leggenda: 67 tricolori in 15 anni
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L’ultimo podio e l’ultima maglia tricolore di Francesco Ceci

 

Davide e Francesco Ceci con il padre Claudio

di Andrea Ferretti

 

L’ascolano Francesco Ceci si conferma lo sprinter più veloce d’Italia con la conquista del 33° titolo tricolore in carriera ai Campionati Italiani Elite di Dalmine (Bg). Dopo un tempo in qualifica di assoluto valore (10”6 nei 200 metri) e un dominio assoluto nel Torneo dello Sprint, per il velocista ascolano ecco l’ennesimo tricolore, ultimo squillo di una carriera che negli ultimi dieci anni lo ha visto protagonista azzurro.

Dal febbraio 2021, infatti, non è più un professionista in forza al Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre dopo la decisione del nuovo corso federale di puntare su giovani under 23 in ottica dei prossimi cicli olimpici del 2024 e 2028.

Pur impegnato nella attività lavorativa presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto, Francesco Ceci ha chiuso una delle sue migliori stagioni agonistiche con la conquista di ben quattro podi internazionali, con il record Italiano dei 200 (9”928) realizzato a maggio al Gran Premio di Mosca.

Incredibile come abbia ottenuto questi risultati svolgendo un lavoro e allenandosi con enormi difficoltà, cioè su strada (!?) dopo lo smantellamento del velodromo di Monticelli, per decenni la “casa” dei migliori velocisti italiani.

Senza le convocazioni in Nazionale, non è possibile partecipare ad Europei, Mondiali e Coppe del Mondo – le gare che assegnano punteggi per le qualificazioni olimpiche – quindi Francesco, pur essendo ancora di gran lunga il miglior velocista azzurro, è costretto ad abbandonare l’attività agonistica.

«Dopo la decisione del commissario tecnico Villa, della Federazione e del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre – dice Francesco – sono stato dismesso dal G.S. Fiamme Azzurre e assegnato all’attività lavorativa presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto. Ho voluto continuare l’attività agonistica convinto che avrei potuto dimostrare di essere ancora il migliore in campo nazionale e anche essere di supporto ai giovani che stanno emergendo come il nostro junior Daniele Napolitano nonché essere una valida pedina azzurra in campo internazionale. Sono stati mesi molto impegnativi e difficili nei quali ho dovuto alternare l’attività lavorativa con gli impegnativi allenamenti in palestra e su strada necessari per rimanere competitivi a certi livelli. Allenamenti che si sono complicati da giugno con lo smantellamento del nostro velodromo costringendomi a lunghe trasferte fuori regione. Sono comunque arrivati ottimi risultati e prestazioni in questa che è stata una delle mie migliori stagioni.

Davide Ceci, Daniele Napolitano, Claudio Ceci

I miei risultati – aggiunge sconsolato – non hanno cambiato le decisioni federali e allora sono costretto a chiudere a malincuore qui la mia carriera, da imbattuto campione italiano in carica. Ora spero di vedere realizzato nel minor tempo possibile il nuovo velodromo previsto a Campolungo per poter intraprendere la carriera di allenatore e mettermi a disposizione dei giovani per continuare la tradizione dei velocisti piceni.

Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in tutti questi anni – conclude Francesco Ceci – la mia famiglia, gli sponsor del nostro team che ci hanno permesso di conquistare ben 67 titoli italiani negli ultimi 15 anni e gli ascolani e non che mi hanno sempre dimostrato grande affetto e partecipazione sperando di aver dato un po’ di lustro e orgoglio alla nostra bellissima Ascoli».

Ai Tricolori di Dalmine, per il Team Ceci-Piceno Cycling del tecnico Davide Ceci anche il successo dello junior Daniele Napolitano, al suo secondo titolo italiano, dopo il record nazionale nei 200 juniores conquistato a Mosca. Napolitano ha anche partecipato agli Europei e ai Mondiali piazzandosi 7° e 8°: il futuro è suo.


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