di Lino Manni
Ascoli-Brescia, Picchio contro rondinelle, è il derby degli uccelli. Un pranzo veloce per accomodarmi sul divano per guardarmi lo scontro al vertice della sesta giornata di B. Le rondinelle volano più in alto e vincono la partita. E’ stata una bella gara, dai due volti. Primo tempo con l’Ascoli presente in campo. Ripresa con i bianconeri assenti.
Doveva essere un test per verificare il livello dell’Ascoli opposto, dopo il Benevento, ad un’altra delle big del campionato. L’Ascoli ne esce ridimensionato.
Eppure era cominciata bene grazie al talento e all’opportunismo di Dionisi. Poi il raddoppio di Felicioli, il migliore in campo fino ai… crampi. Un gol che poteva essere quello del ko. E invece, prima del riposo, il Brescia accorcia con un gol dà linfa ai lombardi. Le colpe dell’Ascoli. Diverse. Una quella che non è obbligatorio uscire dalla propria area col fraseggio, qualche volta si può calciare la palla anche in tribuna.
Nella ripresa i bianconeri restano negli spogliatoi. Si soffre. L’Ascoli arretra il baricentro. I centrocampisti non riescono a gestire il pallone e non si supera la metà campo. Leali poi sbaglia l’uscita e il Brescia pareggia: un’altra mazzata per la squadra e per Sottil che si agita, invano, davanti alla panchina.
Poi la “ciliegina sulla torta”, l’ingenuità di Buchel che nel tentativo di liberare la propria area con una rovesciata rifila un calcione a nuovo entrato Moreo: rigore convalidato anche dal var. La frittata è fatta.
Nella ripresa l’Ascoli ha tirato in porta solo quando negli ultimi minuti è entrato De Paoli. Poteva anche pareggiare con Eramo, ma qualcuno aveva già lasciato il “Del Duca”.
Alla fine telefono a “Sky”: sono due volte che al “Del Duca” la telecronaca viene affidata a Maurizio Compagnoni e sono due volte che l’Ascoli perde. E’ ora di cambiare.
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