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Piano d’Ambito rifiuti: «Spazzafumo
prenda visione e relazioni ai cittadini»

PROTESTA - E' l'appello del coordinamento "Fermiamo il consumo di suolo" in merito alla vicenda che sta facendo discutere l'intera provincia. «San Benedetto, con la giunta dimissionaria e la città in piena campagna elettorale, ha partecipato alla votazione, approvando la mega discarica»
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Antonio Spazzafumo, nuovo sindaco di San Benedetto

 

Vasca zero di Relluce, scende in campo anche il comitato “Fermiamo il consumo di suolo” di San Benedetto, che lancia un appello ad Antonio Spazzafumo, neo sindaco della città costiera.

Il coordinamento si unisce alle «già numerose proteste» di comitati e associazioni del Piceno: «Una discarica – sottolinea – da 900.000 metri cubi e un nuovo impianto di trattamento rifiuti per il triplo del fabbisogno, in aggiunta agli altri impianti e discariche già esistenti«».

«Il pericolo chiarissimo – continua la nota del coordinamento “Fermiamo il consumo di suolo” – è che la nostra provincia si voglia posizionare come attore principale del business dei rifiuti per tutto il centro Italia e, soprattutto, per quelli di Roma, con metodologie vecchie e pericolose che denotano la sostanziale mancanza di un piano per la gestione dei rifiuti e in assoluta controtendenza alle direttive nazionali e europee.

Senza scendere in altri particolari tecnici e procedurali molto preoccupanti, che arrivano fino alla lettera con cui il “Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune” che, a firma di tutte le associazioni, chiede di annullare in autotutela tutti gli atti successivi al 3 ottobre e convocare una nuova assemblea ATA per la discussione del piano d’ambito sui rifiuti, chiediamo al neo eletto sindaco di San Benedetto Spazzafumo di prendere visione della vicenda e relazionare al più presto i cittadini riguardo le sue posizioni.

Ricordiamo che San Benedetto, con la giunta dimissionaria e la città in piena campagna elettorale, ha partecipato alla votazione per il Piano d’Ambito approvando la mega discarica e il nuovo impianto, e San Benedetto è percentualmente decisiva, subito dopo Ascoli, in queste decisioni».

L’area della discarica di Relluce


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