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Acqua rossa o bollette “strane”:
«Il numero verde della Ciip
ha una risposta per tutto»

ASCOLI - Giorgio Curzi, coordinatore del servizio per il Piceno ed il Fermano, spiega come funziona e quali sono i numeri, attivi h24. «Per il pronto, intervento il tecnico è sul posto entro tre ore. Ma spesso, alla chiamata, siamo già in grado di dire la causa» 
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di Maria Nerina Galiè

Terremoto (quindi crisi idrica, chiusura contatori, acqua rossa), lockdown (quindi bollette “pazze”): un  mix che ha creato non pochi gratta capi ai cittadini del Piceno e del Fermano che sempre di più sanno di potersi rivolgere al numero verde della Ciip spa.

«Tanto lavoro. Ma spesso, con una telefonata, gli utenti conoscono la causa del fenomeno. Ad esempio, dell’acqua torbida, della momentanea interruzione o di una bolletta più alta». A dirlo è Giorgio Curzi, coordinatore del numero verde che risponde h24 sia per il Piceno che per il Fermano.

Attivo dal 1 marzo 1999, il servizio dispone di due numeri, 800457457 (per il pronto intervento, come fuoriuscite copiose, alterazioni della caratteristiche di potabilità dell’acqua, pulizia e spurgo) e 800216172 (per  segnalazione guasti e questioni amministrative, come la verifica del contatore o il ricalcolo della bolletta).

«Ho risposto io alla prima telefonata, arrivata 22 anni fa, e sono ancora qui», ricorda Curzi che precisa di non essere un tecnico, ma ormai, sia per l’esperienza maturata sul campo che per la rapidità dei collegamenti con i tecnici che in tempo reale devono rilasciare un feedback, insieme con il suo staff, è in grado di indirizzare velocemente alle soluzioni.

La chiamata arriva alla sede centrale di Ascoli anche per il Fermano, dove però da un anno circa c’è anche un operatore a disposizione, tutti i giorni dalle 8,30 alle 18,30 tranne il sabato che rispetta l’orario dalle 8,30 alle 13,30

In tutte la altre ore della giornata e nei festivi il servizio è affidato ad un call center esterno dedicato, che però non si occupa delle problematiche di tipo amministrativo.

«In media – spiega il coordinatore del servizio – riceviamo 500 telefonate al giorno il 70, 80% delle quali sono per questioni amministrative. Ci sono periodi in cui il numero delle chiamate aumenta vertiginosamente, come all’arrivo delle bollette o nell’imminenza della scadenza. Oppure per fatti esterni, come i lavori pubblici sulle strade che possono provocare la rottura di un tubo».

Impossibile non ricordare le bollette “pazze” – e quindi le proteste dei cittadini – inviate sotto lockdown, tutte in acconto perché non era possibile inviare il personale a leggere i contatori. Quasi in concomitanza, ricominciavano ad arrivare le fatture dei consumi interrotti nei paesi del cratere, dopo il terremoto del 2016.

«Nel 2020 abbiamo ricevuto 150.000 telefonate su 160.000 contratti attivi. In pratica ci hanno chiamato tutti gli utenti», sottolinea Curzi.

Se la maggior parte degli accessi al call center – ma anche agli sportelli che registrano ogni anno tra 18.000 e 20.000 persone – è legata a chiarimenti sui costi, tra le le altre richieste arrivano anche tante segnalazioni di acqua non limpida: gialla, color ruggine, biancastra.

«Ogni volta che si chiude una presa, per rottura di un tubo o per la razionalizzazione, e poi viene ripristinata – spiega Curzi – si genera una forte pressione nei tubi, come un “colpo di ariete”. Accade quindi che questi vengono “grattati” ed i sedimenti si sciolgono nell’acqua che li porta via, generando il colore giallastro o ruggine».

Fattori esterni e non legati alla qualità dell’acqua dunque che, in ogni caso, fanno passare la voglia di bere. Ed ecco le corse all’acquisto delle bottiglie.

«Nella maggior parte dei casi il fenomeno dura pochissimo. Poi l’acqua torna limpida e pura. Questi episodi possono riguardare le zone dove le tubature sono più vecchie. Infatti, ogni volta che si crea una rottura, non ci limitiamo a riparare il danno. Cambiamo le condutture nella parte pubblica che va dal dal punto dell’intervento fino al contatore». 

In ogni caso, anche per stare tranquilli sull’origine del problema, che può provocare una strana colorazione dell’acqua o un’alterazione del sapore, il numero verde può dare risposte.

«Non solo – conclude il coordinatore – per il pronto intervento il tecnico è sul posto entro tre ore. Oppure siamo in grado di dire la causa e quindi indicare al cittadino cosa fare. Questo perché, magari, nel frattempo un altro utente ci ha chiamato per una rottura avvenuta a monte e che spiega l’acqua momentaneamente intorbidita. Noi lanciamo ai tecnici la segnalazione e loro, una volta sul posto, ci inviano il feedback, grazie al quale possiamo dare risposte in tempo reale». 

 


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